Torna a parlare Liliana Iadarola, la consigliera comunale di Foggia, sospesa da Fratelli d’Italia dopo il “caso videosorveglianza”. In una nota, Iadarola risponde alla proposta di espulsione formulata dal commissario del partito, Galeazzo Bignami. “In data 31 marzo 2021 alle ore 18.47 il Sig. Bignami inviava all’indirizzo di posta elettronica ordinaria della scrivente una comunicazione avente ad oggetto sospensione dal movimento politico Fratelli di Italia – attivazione procedimento disciplinare, nel quale vengono richiamati una serie di articoli dello statuto, del regolamento di garanzia e del codice etico del Movimento politico Fratelli Di Italia – scrive Iadarola -. In pari data alle ore 19.46 la scrivente inviava una mail in cui chiedeva al Sig. Bignami un incontro per chiarimenti, considerata la delicatezza e l’infondatezza delle accuse alla stessa rivolte dalle testate giornalistiche locali e non e dalla stessa già ampiamente smentite. Nelle more delle due mail, la notizia veniva pubblicata sulle testate online. Il comunicato ha viaggiato alla velocità della luce!!! Giova ricordare che come uomo di partito, per amor di partito e a tutela dell’immagine del partito e dei rappresentanti tutti, la sottoscritta si era già autosospesa in data 17 marzo 2021 – ricorda Iadarola –, quindi con un ritardo di ben 14 giorni viene adottato un provvedimento superfluo, dal mio punto di vista. Il sospetto sorge spontaneo: ‘Cosa gli è stato riferito da non ritenere opportuno incontrarmi e tantomeno rispondermi?’. In data 2 aprile 2021, a distanza di due giorni, apprendo nuovamente dalla stampa che il Sig. Bignami dichiarava tra le altre cose che Fratelli Di Italia si costituirà parte civile nei procedimenti penali che dovessero vedere coinvolti ‘soggetti che hanno impropriamente ritenuto di accostarsi al movimento‘. Chiedo al Sig. Bignami: Ma di quale processo stiamo parlando? Forse gli è sfuggito che io personalmente non sono destinataria di alcun provvedimento penale e ne tantomeno civile, come ho già ribadito più volte”.
Iadarola poi aggiunge: “A tal proposito voglio ricordare un principio cardine del diritto penale: ‘la responsabilità penale (qualora dovesse esserci) è personale, la proprietà transitiva non è un principio del diritto penale ma della matematica. E ancora, sulla dichiarazione dei ‘soggetti che hanno impropriamente ritenuto di accostarsi al movimento’ forse anche qui non gli è stato riferito che non fui io ad avvicinarmi al partito. Mi riservo di chiarire questa ulteriore circostanza negli usi e nelle modalità che in questo periodo fa tendenza ossia mediatica e nelle opportune sedi con documentazione a seguito. Confidavo nel Sig. Bignami che in qualità di Onorevole e Commissario nominato, di un partito così importante quale è Fratelli Di Italia – trattandosi di una questione delicata ma soprattutto personale e al di là dell’errore di giudizio, che non dovrebbe esserci ma ci può stare, perché magari indotto da qualcuno – avesse la sensibilità, che dovrebbe albergare in ogni essere umano per capire che un episodio, direi ‘dubbio’, quantomeno di rispondermi. Questo agire mi induce a pensare che al posto del cuore vi è una pietra, poiché a mio avviso, una persona non può prendere una decisione così avventata senza dare la possibilità alla parte in causa di essere ascoltata. Non siamo in un regime!”.
Iadarola ne ha anche per la stampa: “Da ultimo invito i giornalisti a non divulgare le notizie con troppa faciloneria e leggerezza, questo genera odio e cattiveria gratuita, sentimenti che uno Stato di diritto e civile dovrebbe contrastare e non alimentare. È un atto di etica e di responsabilità civile per chi fa il giornalista impedire questa diffusione in nome della ‘verità sostanziale dei fatti’. Mi riservo, nel caso in cui si dovesse ravvisare la necessità di un ulteriore mio intervento a mezzo stampa di spiegare a chiunque il concetto di etica e di morale qualora tentasse di ripulire la propria immagine a discapito e a danno della mia”.