“Ci sono tradizioni che non si spengono, nemmeno in tempi di pandemia. Una di queste è la Settimana Santa di Vico del Gargano. Per il secondo anno consecutivo, purtroppo, non potranno svolgersi le processioni e non ci sarà la possibilità di vivere pienamente i riti della fede e le manifestazioni popolari, ed è per questo che abbiamo pensato di ricordare e celebrare in altro modo ciò che per noi rappresenta la Settimana Santa”. È Rita Selvaggio, assessore alla Cultura del Comune di Vico del Gargano, a illustrare il senso della seconda edizione de “La Settimana Santa a Vico del Gargano: luoghi, riti e tradizioni”. “Attraverso due incontri online a più voci”, ha spiegato il sindaco di Vico del Gargano, Michele Sementino, “sono ricordati e celebrati i significati dei giorni che conducono alla Pasqua e le usanze vichesi del periodo pasquale. Il primo incontro è già online, sul canale youtube inaugurato per l’occasione (il link al video: https://www.youtube.com/watch?v=qj81GVzmd3g). Un’iniziativa utile a tenere acceso il fuoco della tradizione, in attesa che, dall’anno prossimo, sia possibile tornare a vivere la Settimana Santa di Vico con tutti i suoi luoghi e i suoi riti”, ha aggiunto Sementino.
A coordinare i diversi interventi e a introdurre il tema del primo incontro, incentrato sul canto “Evviva la croce” e sui momenti del Venerdì Santo, è stato il giornalista Michele Lauriola. Nel video, poi, si susseguono gli interventi di don Lazzaro Molinaro, padre Francesco Langi, del cultore di tradizioni popolari Giovanni Rinaldi e dell’assessore Rita Selvaggio. Il secondo incontro, che si svolgerà online nei prossimi giorni, sarà coordinato da Michele Angelicchio e vi parteciperanno il sindaco Michele Sementino, l’assessore Rita Selvaggio, i rappresentanti delle Congregazioni e il cultore di tradizioni popolari Francesco Saggese. A Vico, nel cuore del Parco Nazionale, esattamente a metà strada tra il mare di San Menaio-Calenella e la Foresta Umbra patrimonio Unesco, nei giorni della Passione e Resurrezione di Gesù vanno in scena alcune assolute peculiarità: la Messa Pazza (così chiamata perché manca il momento della Consacrazione Eucaristica) e la caratterizzazione etnomusicale dei canti che accompagnano ogni momento dei riti. C’è una terza e assolutamente tipica manifestazione del sentimento religioso della Settimana Santa a Vico del Gargano, ed è quella del cosiddetto “Scopp”: durante l’Uffizio delle Tenebre, il mercoledì e il giovedì Santo, al termine delle lodi i fedeli battono i piedi e agitano le “racanelle”, uno strumento in legno che produce suoni brevi e secchi attraverso la rotazione di una lamina su una ruota dentellata. Le racanelle e il rumore dei piedi che battono a terra cercano di riprodurre il rombo del terremoto che accompagnò la morte di Gesù Cristo. La Settimana Santa a Vico del Gargano è passione autentica, partecipazione vibrante (nel senso letterale della parola), un’atmosfera capace di catturare e coinvolgere la meraviglia di chi non è del posto e si trova a vivere un’esperienza totale dal punto di vista dei sensi, dei significati, della comprensione di ciò che significa materialmente e spiritualmente il concetto di “sentire una tradizione”, sentirla profondamente, esserne partecipe, tramandarla di anno in anno, per secoli, donando ad essa sempre un’intensità uguale e differente. È durante la Settimana Santa che emerge in modo completo, caleidoscopico e antropologico l’identità e la meraviglia di Vico del Gargano e del suo meraviglioso centro storico promosso dall’ANCI nel circuito de I Borghi più belli d’Italia.