“Michele Ametta nominato subcommissario della sanità calabrese”. La notizia, sulla scia del tam tam mediatico, ha fatto subito il giro d’Italia. Tutto è partito da un flash di agenzia: “Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, la nomina di Angelo Pellicanò e di Michele Ametta a subcommissari per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Calabria”.
Molte testate sono andate sparate sui profili biografici: “Angelo Pellicanò, 70 anni, ha svolto il ruolo di commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Garibaldi di Catania mentre Michele Ametta, 65 anni, è direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria degli Ospedali Riuniti di Foggia”.
In realtà, l’Ametta di cui si parla non è il dirigente di Torremaggiore, ma l’ispettore del Mef, il ministero dell’economia e delle finanze. “È mio cugino – conferma il direttore amministrativo del Riuniti -, in ogni caso mai avrei lasciato il Policlinico in questa fase delicata“, ha commentato. Insomma, proprio un pesce d’aprile involontario e ben riuscito. (In alto, da sinistra, Michele Ametta ispettore del Mef e il cugino omonimo, direttore amministrativo del Riuniti)