“Il sindaco resta incollato alla poltrona e, pertanto, lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale è l’unica via per ottenere che la consiliatura termini. E con essa si ponga fine all’agonia di una fase amministrativa indelebilmente segnata da arresti, inchieste, dimissioni, conflitti e dall’insediamento della commissione per la verifica dell’esistenza di infiltrazioni mafiose”. Lo scrive in una nota l’opposizione al Comune di Foggia.
“Noi abbiamo firmato, questa sera, l’atto di dimissioni collettive. Senza proclami, siamo tornati dal notaio e abbiamo depositato le nostre firme in calce all’atto di sfiducia nei confronti del sindaco. Le nostre 12 firme, però, non sono sufficienti a determinare l’effetto che la gran parte della città attende e vuole. Per questa ragione ci rivolgiamo ai nostri colleghi della maggioranza: ci sono ancora 5 giorni per testimoniare la vostra estraneità alla pessima gestione e riscattare agli occhi dei foggiani il ruolo della politica e la funzione della rappresentanza. In tale contesto, rimanere attaccati alla sedia costituisce un pessimo messaggio ai cittadini, soprattutto ai più giovani, che legittimamente aspirano ad un radicale cambiamento e che sono pronti ad impegnarsi per conquistarlo”.
La nota firmata dai consiglieri comunali dei gruppi di minoranza, Pasquale Dell’Aquila – capogruppo PD Foggia, Lia Azzarone – consigliere comunale PD, Francesco De Vito – consigliere comunale PD, Michele Norillo – consigliere comunale PD, Annarita Palmieri – consigliere comunale PD, Pippo Cavaliere – candidato sindaco centrosinistra, Giuseppe Fatigato – capogruppo M5S, Giovanni Quarato – consigliere comunale M5S, Rosario Cusmai – consigliere comunale Italia in Comune, Sergio Clemente – consigliere comunale Popolari per Emiliano, Antonio De Sabato – consigliere comunale Senso Civico e Giulio Scapato – consigliere comunale La Città dei Diritti.