Sulla “guerra” del pomodoro Napoli-Foggia si mobilita la politica regionale. Il presidente della IV Commissione, Francesco Paolicelli e il consigliere regionale, Antonio Tutolo, fanno sapere di aver già incontrato l’assessore all’Agricoltura ed Industria Agroalimentare, Donato Pentassuglia, che li ha rassicurati sulla già avvenuta attivazione delle procedure per il ricorso alla domanda di registrazione dell’IGP Pomodoro Pelato di Napoli, presentata dal comitato promotore.
“La Puglia – fanno sapere i consiglieri regionali – non può assolutamente accettare un’onta simile. Metteremo in campo misure e risorse per tutelare e valorizzare un prodotto fortemente radicato alla nostra tradizione. La Puglia, in particolare nella provincia di Foggia, realizza il 90% della produzione italiana, ivi compresa quella che finisce negli stabilimenti campani. Sarebbe veramente un’assurdità chiamare Napoli il pomodoro pugliese, soprattutto per tutti i produttori locali già ampiamente penalizzati dal gap strutturale del territorio in cui operano. Sarebbe come se volessimo intestarci la paternità della pizza Margherita solo perchè tra gli ingredienti si utilizza il nostro pomodoro”.
Tutolo e Paolicelli concludono che, a margine dell’ennesima opposizione della Regione Puglia alla richiesta di registrazione da parte del Comitato Pomodoro IGP Napoli, sarà opportuno attivarsi nel concreto per la salvaguardia del pomodoro lungo, magari creando un brand territoriale pugliese e caldeggiando la denominazione di origine protetta. Sulla stessa scia i consiglieri della Lega (Davide Bellomo, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Joseph Splendido), che nelle ultime ore hanno presentato una mozione per impegnare la Giunta ad attivarsi nelle forme di legge per proporre un’opposizione documentata al fine di impedire l’illegittimo utilizzo del marchio IGP, così come richiesto dal Comitato promotore, evidenziando la mancata osservanza delle condizioni sancite dall’Unione Europea. Si impegna, inoltre, la Giunta a porre in essere, con urgenza, tutti i comportamenti utili e necessari a evitare il conferimento del titolo IGP salvaguardando il territorio foggiano che, ancora una volta, verrebbe penalizzato, creando, così, un danno anche all’intero territorio regionale.
“Non possiamo permettere – afferma Joseph Splendido, consigliere regionale Lega Puglia – che i produttori foggiani subiscano un danno così evidente. L’art. 6 del disciplinare di produzione recita che “tra i fattori essenziali che distinguono il ‘Pomodoro Pelato di Napoli’ dagli altri, un ruolo fondamentale è assunto dal Know-how aziendale, tipico dell’area di produzione, dove è possibile trovare maestranze abili e altamente specializzate”. Oltre al danno, la beffa perché, lo stesso articolo 6 aggiunge che “proprio per le sue caratteristiche fisiche e organolettiche, la materia prima utilizzata per la produzione ha un prezzo maggiore rispetto alle altre varietà”. Senza considerare che la domanda di registrazione del ‘Pomodoro Pelato di Napoli’ reca un’identificazione geografica non corretta, tenuto conto che il 90% della produzione nazionale del pomodoro pelato avviene nella provincia di Foggia. Occorre tutelare con forza le aziende del nostro territorio ed evitare il conferimento del IGP”.