“In una Rsa pugliese alcuni pazienti si sono infettati dopo le due dosi di vaccino ma nessuno si è ammalato gravemente. C’era solo qualcuno con qualche linea di febbre. Con questi vaccini non possiamo parlare di immunità di gregge; proteggono dalla morte ma non proteggono al 100 per cento dall’infezione”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco nel corso di una diretta Instagram organizzata per fare il punto sull’emergenza Covid e sulla campagna vaccinale in Puglia.
Nelle scorse ore, intanto, Lopalco e il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro hanno comunicato che dopo una richiesta da parte regionale, i rappresentanti dei Medici di medicina generale unitariamente, in sede di ufficio di segreteria, hanno accordato di avviare la definizione della parte organizzativa della campagna vaccinale anti covid. Il coinvolgimento della Medicina generale si avvierà con le categorie successive alla fase 1 del piano nazionale di vaccinazione, tra cui sono ricompresi i pazienti in assistenza domiciliare (ADI e ADP). Inoltre, la Regione ha richiesto una fattiva collaborazione per la definizione della somministrazione dei vaccini per il personale scolastico. La parte tecnica ha accordato la massima disponibilità, su base volontaria, di tutto il personale del comparto, prevedendo anche la partecipazione dei medici di continuità assistenziale. Queste determinazioni saranno ratificate in sede di Comitato Permanente Regionale”.
Vaccini, Campo: “Gli operatori sanitari pugliesi sono obbligati a vaccinarsi. Scelta opportuna del Consiglio regionale”
Dichiarazione del presidente della Commissione Ambiente Paolo Campo. “Gli operatori sanitari pugliesi saranno obbligati a vaccinarsi. Lo ha deciso il Consiglio regionale approvando una proposta che integra la legge sull’obbligo vaccinale per gli stessi operatori approvata nella precedente consiliatura.
Ho votato a favore della proposta di legge del gruppo del Partito Democratico e sono convinto della sua opportunità per diverse ragioni: estendere quanto più possibile le misure di prevenzione del contagio nell’ambiente più a rischio, cioé gli ospedali; rafforzare la fiducia nella scienza; sostenere l’efficiente organizzazione della risposta sanitaria all’emergenza. La mancata vaccinazione, infatti, impedirebbe l’applicazione degli ‘obiettori’ ai reparti in cui c’è il rischio di contrarre il Covid-19, rendendo assai difficoltose le attività di assistenza sanitaria. Un obbligo, dunque, che non è un’imposizione nei confronti di chi ha rifiutato di vaccinarsi, piuttosto uno strumento di profilassi a tutela della salute dell’intera comunità.
Aver agito in estensione alla legge già approvata e vagliata dalla Corte Costituzionale ritengo ci metta al riparo dalla paventata impugnativa della norma che ha motivato l’uscita dall’Aula dei consiglieri di minoranza. Confido nell’ampia condivisione dell’azione del Consiglio regionale da parte degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare la pandemia, ai quali va il nostro quotidiano ringraziamento per i sacrifici compiuti”.