Inizio maggio e metà giugno. Il futuro politico di Cerignola è legato a due date. La più importante riguarda senza dubbio la data delle elezioni per i Comuni al voto. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale per mafia, Cerignola rispetto a Manfredonia ha tempi più brevi per le prossime amministrative, non deve aspettare altri 6 mesi così come deciso per Palazzo San Domenico nel Golfo. Se il Covid lo consentirà le elezioni potrebbero essere previste già a giugno.
Aspetta maggio, invece, per conoscere l’esito del suo ricorso così come il barese Domenico De Santis, Teresa Cicolella, terza in ordine di arrivo nella lista Pd alle scorse regionali e gabbata dal ricalcolo che le ha sbarrato la strada del Consiglio regionale, aprendola invece agli uomini di Massimo Cassano e ad altre ripartizione nelle altre province pugliesi.
Qualora Cicolella dovesse perdere il ricorso, sarebbe lei la candidata sindaca naturale per la città mascaniana. “Ha ottenuto tantissimi voti, ha le carte in regola per essere una sindaca, darebbe freschezza e legalità a Cerignola”, dicono alcuni insider emilianisti a l’Immediato.
Permangono però sul tavolo molte incognite. Se Cicolella dovesse vincere il ricorso e aggiungersi quindi in Regione agli eletti Raffaele Piemontese e Paolo Campo, il nome che circola per il Pd degentilizzato è quello del dirigente medico Rocco Dalessandro, padre del giovane politico Daniele. C’è poi il tema del Pd ancora legato ad Elena Gentile: il prof universitario Tommaso Sgarro vuole la sua rivincita e ha già pronta la sua candidatura insieme al suo gruppo storico di amici e militanti.
La mina vagante però resta l’ex sindaco Franco Metta, su cui pende l’incandidabilità (rigettata in primo grado ma c’è il ricorso del Ministero dell’Interno), che però non è fattuale fino a sentenza di terzo grado. Fino ad allora Metta può candidarsi, così come avrebbe potuto candidarsi alle scorse regionali Angelo Riccardi.
Il parallelismo con l’ex primo cittadino di Manfredonia non è casuale, perché in molti si chiedono cosa farà l’ex assessore alle Politiche sociali Rino Pezzano, amico politico di Riccardi, il quale forte del suo consenso ottenuto con CON alle regionali potrebbe anche decidere di restare ancora alleato del penalista de La Cicogna.
Storia a sé il centrodestra, che pare condannato ai soliti nomi. Ancora una volta potrebbe riprovarci il ginecologo meloniano Antonio Giannatempo. La Lega potrebbe anche staccarsi proponendo Marco Trombetta. (In foto, Cicolella e Sgarro, sotto Metta e Dalessandro)