“Chi decide sugli aumenti non è il CdA ATAF ma il Consiglio comunale, come previsto dall’articolo 9 del Regolamento, che al punto 1 recita ‘Compete al Comune di Foggia la definizione della struttura tariffaria, dei livelli delle tariffe e delle modalità di aggiornamento e variazione delle tariffe del servizio oggetto del presente contratto con cui l’Affidatario è obbligato ad attenersi’: è questo il passaggio che faziosamente sfugge ad alcuni consiglieri comunali, che sono intervenuti in merito alla bozza di piano della sosta tariffata discussa in Commissione consiliare negli scorsi giorni”.
ATAF SpA rimarca che “molte pericolose polemiche sembrano muoversi senza cognizione di causa e, a quanto pare, senza tenere conto del Contratto di Servizio per la gestione della sosta a pagamento sottoscritto tra ATAF e Comune di Foggia”.
“La proposta avanzata dal CdA al Comune di Foggia, secondo le rispettive competenze, – spiega il vice presidente Antonio Zenga – è stata ipotizzata per mettere in sicurezza l’azienda e i suoi livelli occupazionali e ha lo scopo anche di garantire continuità ai dipendenti Apcoa”.
Cavaliere: “Forti perplessità su piano”
“Prescindendo dalle grandi perplessità e dalla forte riprovazione che suscitano le vicende della sosta tariffata e la gestione dei relativi incassi, l’abnorme aumento delle tariffe appare sproporzionato e incongruo rispetto al numero, peraltro prevedibile, degli stalli perduti a causa delle piste ciclabili, e in ogni caso del tutto intempestivo”. Lo dichiara il consigliere comunale Pd, Pippo Cavaliere.
“Chiedere ai cittadini foggiani – prosegue -, molti dei quali stremati dall’emergenza Covid e in grave difficoltà di reddito, un esborso aggiuntivo di questa entità è sinceramente incomprensibile, significa non rendersi conto della gravità del momento: è un po’ come se lo Stato aumentasse le tasse in piena pandemia. Va sottolineato come il ricorso all’auto privata sia nei fatti obbligatorio, stante le tradizionali inefficienze del trasporto pubblico e l’obiettivo gravame determinato dalle norme anti-assembramento per gli autobus. Per queste ragioni – conclude -esprimo la più ferma contrarietà al provvedimento e auspico che prevalga, se non il buonsenso, almeno il senso della realtà”.