Degrado, rifiuti, incendi, rischi igienico-sanitari e ambientali. A due passi da una clinica privata, la San Francesco Hospital – le cui attività sono partite all’inizio dell’anno – e da una importante zona residenziale e commerciale della città. Dalle vetrate della struttura del gruppo Telesforo, appena realizzata con tecnologie all’avanguardia, spicca l’ex Hotel President: un pugno nello stomaco, una pennellata da bidonville, scenario poco confortante per il capoluogo, già agli ultimi posti delle classifiche. In Viale degli Aviatori c’è uno spaccato emblematico della città: da una parte imprese e commercianti impegnati nel tentativo di rilanciare economia e servizi in un periodo buio, dall’altra l’abbandono che zavorra ogni tentativo di rinascita.
“Si vedono persone all’interno, vivono in condizioni disumane. Spesso si tratta di stranieri alla ricerca di alloggi di fortuna. La struttura è una bomba ecologica, ci sono rifiuti di ogni genere, eppure c’è qualcuno che ci vive all’interno, spostandosi da una stanza all’altra, come in un girone dantesco della disperazione”, ci viene raccontato da alcuni dipendenti della clinica. Qualcuno scavalca il basso muro di confine e arriva a ridosso della reception in cerca di riparo. “Abbiamo catturato migliaia di topi, le condizioni igienico sanitarie sono davvero preoccupanti”, ci viene riferito.
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Negli anni si sono susseguite diverse denunce. Ma nulla è cambiato. Nessuno si è fatto vivo, nonostante tre pericolosi incendi (l’ultimo a luglio scorso). “Non c’è nessuna sorveglianza – venne segnalato nel lontano 2016 -, ignoti hanno sventrato completamente la struttura con l’asportazione di ogni arredo, infisso o impianto fino a lasciarla vuota come un alveare. Nonostante la struttura sia priva di servizi igienici, luce e corrente elettrica, risulta ugualmente abitata da ignoti soprattutto nelle ore notturne con grave nocumento e pericolo per gli stessi abusivi i quali accumulano quotidianamente rifiuti in ogni dove, persino a cielo aperto come parzialmente visibile dalle foto. Tali rifiuti di materiale organico e umido, soprattutto durante le ondate di caldo, sono fonte di germi e infezioni, richiamo per topi, formiche e scarafaggi oltre che fonte di odori nauseabondi. La situazione ormai è insostenibile e rischia di degenerare”.
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Il sindaco Franco Landella, sinora, non si è mai mosso sulla questione, nonostante il suo doppio ruolo di primo cittadino e dipendente dell’Asl. La Prefettura di Foggia avrebbe sollecitato un intervento rapido, anche sulla base dell’accesso effettuato dai sanitari dell’Azienda sanitaria locale, che ne hanno sottolineato l’urgenza e il pericolo che scaturisce dallo squallido scenario. Ma al momento sembra vincere la burocrazia, con il tiremmolla tra la società in liquidazione In.Tur. srl e il Comune. Nessuno, per il momento, sembra intenzionato ad accollarsi i costi di bonifica. Tanto meno c’è la disponibilità a risolvere il degrado del palazzo fantasma alle porte di Foggia.