E’ il gran giorno del cambio di colore delle regioni dopo la lunga parentesi delle festività di Natale. Oggi l’Istituto superiore di sanità (Iss) renderà noto il monitoraggio settimanale con i nuovi numeri dell’indice di contagiosità Rt decisivi per la classificazione delle regioni nelle tre fasce (gialla, arancione e rossa). Sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza, a firmare le ordinanze che ridisegneranno la mappa colorata dell’Italia.
Zona arancione: cosa posso fare nel weekend 9-10 gennaio
Bozza Iss: indice Rt nazionale a 1.03
Nel periodo 15-28 dicembre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 (range 0,98 – 1,13), in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Istituto superiore di sanità.
Vediamo dunque come stanno attualmente le cose e quali regioni rischiano il passaggio in zona arancione e addirittura in zona rossa. La prima novità da tenere in considerazione è che, considerato l’andamento dell’epidemia (qui i dati del 7 gennaio) è che si finirà in zona arancione con un indice Rt uguale a 1 e in zona rossa con un in dice Rt pari o suoperiore a 1.25. Sempre tenendo conto anche degli latri parametri. Ecco i dati delle Regioni, con indicato tra parentesi l’intervallo inferiore dell’Rt. Abruzzo 0,9 (0,83), Basilicata 0,83 (0,67), Calabria 1,14 (1,04), Campania 0,83 (0,76), Emilia-Romagna 1,05 (1,03), Friuli 9,91 (0,86), Lazio 0,98 (0,94), Liguria 1,02 (0,95), Lombardia 1,27 (1,24), Marche 0,93 (0,82), Molise 1,27 (0,96), Piemonte 0,95 (0,92), Provincia Bolzano 0,81 (0,75), Provincia di Trento 0,85 (0,79), Puglia 1 (0,96), Sardegna 1,02 (0,95), Sicilia 1,04 (0,99), Toscana 0,9 (0,87), Umbria 1,01 (0,95), Val d’Aosta 1,07 (0,87), Veneto 0,97 (0,96). Si nota che la Lombardia sfiora la zona rossa e che ci sono dieci regioni che hanno superato la soglia dell’1.
Sono 12 le Regioni a rischio alto
Il rischio, che sintetizza i 21 indicatori utilizzati dalla cabina di regia, è alto in 12 Regioni e province: Emilia, Friuli, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Bolzano, Provincia Trento, Puglia, Umbria, Veneto. Nel monitoraggio precedente non c’era nessuno in questa situazione. Altre 8 realtà (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta) sono a rischio moderato e solo la Toscana ha un rischio basso.
Decreto gennaio: cosa si può fare giorno per giorno
In attesa del decisivo rapporto dell’Iss si può anticipare comqunue che mezza Italia rischia di finire da lunedì 11 in zona arancione. Ieri tutte le regioni avevano un rischio moderato quindi a fare la differenza sarà proprio l’indice di contagiosità. Ieri l’Emilia Romagna era a 1.05, a 1.07 il Veneto, oltre l’1 la Calabria e la Lombardia. Quindi rischio zona arancione per Emilia Romagna (qui le parole del governatore Bonaccini). Veneto, Lombardia e Calabria potrebbero addirittura finire in zona rossa. Lazio e Liguria a cavallo tra zona gialla e arancione. Mentre Toscana, Friuli Venezia Giulia e Molise potrebbero restare in zona gialla.
Zona arancione: le regole
Zona arancione significherà bar e ristoranti chiusi, negozi aperti, divieto di spostamento al di fuori del proprio Comune mentre all’interno cel nostro Comune potremo muoverci senza autocertificazione. Resta attivo il coprifuoco: dalle 22 alle 5 vietato uscire di casa se non per moticvi di lavoro, salute o necessità.
Miozzo: “Inserire una zona verde”
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Agostino Miozzo, avanza la proposta di inserire anche una zona verde “come segnale di speranza. Il verde sarebbe per le regioni che teoricamente sono in una condizione di ritorno alla normalità. In questo momento non credo ce ne siano, però alcune regioni hanno un’incidenza piuttosto bassa nella trasmissione del virus. Dobbiamo avere un minimo di speranza e cercare la luce in fondo al tunnel”.