“Il reggente non è rappresentativo della parte politica di un sistema, le dimissioni degli ultimi giorni lo hanno dimostrato. Abbiamo creato un mostro, lo schema attuale farà in modo che tutte le aziende strutturate, con i dipendenti, andranno via e Confindustria resterà con le aziende che non hanno dipendenti e che non hanno nemmeno l’attività. Questo è il mostro che si è creato e che dobbiamo combattere”. Il presidente uscente Gianni Rotice accusa “il sistema che sta facendo tornare tutto indietro di sei anni”, individuando nel reggente Eliseo Zanasi (ex presidente dell’associazione) proprio uno dei principali responsabili della situazione attuale “che ha portato alle dimissioni di molti attori importanti”.
“Siamo tornati indieto al punto in cui Confindustria era data per spacciata – commenta l’imprenditore manfredoniano -, noi non vogliamo questo, le aziende serie non vogliono questo. Dobbiamo far discutere le aziende serie, che hanno fatturati e dipendenti, e permettere loro di esprimere il proprio voto entro il 31 dicembre, per eleggere il candidato presidente, la persona più autorevole che ci possa essere”. Il nome, del resto, ci sarebbe già: “Armando De Girolamo aveva convinto il 70 per cento degli associati, sono numeri elevatissimi, non può essere un cavillo burocratico a bloccare la volontà territoriale. I provvedimenti adottati finora stanno delegittimando la volontà di aziende importanti e di un intero territorio”, conclude Rotice.