La Procura di Trani ha aperto un fascicolo d’inchiesta, iscrivendo i nomi di 18 operatori sanitari degli ospedali di Barletta e Trani per far luce sulla vicenda di Antonia Abbatangelo, lo riporta Repubblica Bari. Nei guai anche il medico curante della donna, 41enne tranese, positiva al Covid, che lo scorso 19 novembre è morta all’ospedale Dimiccoli di Barletta dove era ricoverata.
Nelle prossime ore l’autopsia sulla salma, riesumata per l’occasione. L’obiettivo dell’inchiesta è accertare se ci siano state carenze per quel che riguarda gli aspetti organizzativi dell’assistenza medica. Proprio l’Asl Bt era intervenuta sulla vicenda, ricostruendo le dinamiche e confermando che “la donna è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Barletta con mezzo proprio il 13 novembre, per essere presa in carico alle ore 23.01. È stata sottoposta a visita medica alle 23.05: sono stati evidenziati dispnea e febbre elevata da due giorni curata a domicilio. Al quadro clinico acuto va aggiunta una grande comorbilità rappresentata da problemi metabolici”.
Dopo il tampone risultato positivo – riporta ancora Repubblica -, la signora Abbatangelo era stata sottoposta a esami che avevano accertato una “broncopolmonite bilaterale con caratteristiche radiologiche tipiche della polmonite da Covid- 19 in fase avanzata”. La situazione era peggiorata il 15 novembre e, per questo, Antonia Abbatangelo era stata intubata e trasferita dal pronto soccorso al reparto di rianimazione, dove è morta il 19 novembre. “Abbiamo naturalmente avviato una indagine per verificare tutti i passaggi di quanto accaduto – aveva sin da subito affermato il direttore generale dell’Asl Bt, Alessandro Delle Donne – per capire da quanto tempo la signora era in cura con terapia domiciliare e quali sono state le attese fuori dal pronto soccorso che sta gestendo numeri in continua espansione”.
Sempre secondo l’Asl, “la descrizione di quanto accaduto dalla presa in carico fino al 19 novembre evidenzia che è stato fatto tutto il possibile, mettendo in campo tutte le forze umane a disposizione, tutti i mezzi disponibili con l’abnegazione del personale sanitario e amministrativo che è senza eguali”.