“Fra i positivi sono inserite persone decedute da tempo. Anche ad aprile”. Regna lo sconforto nei comuni della provincia di Foggia. Sindaci in confusione sui dati della pandemia nei propri centri. E se Landella non comunicasse i numeri di Foggia semplicemente perché non li conosce? Molto probabile stando alle lagnanze che giungono dalle amministrazioni comunali di Capitanata. “La verità è che i sindaci non sanno quanti siano i positivi”, rivelano fonti attendibili a l’Immediato.
Tutto nasce dalla presunta incongruenza tra i dati della Prefettura di Foggia e quelli dell’Asl. I sindaci sperano in una uniformità delle comunicazioni per evitare che continui a regnare il caos. I numeri forniti dalla Prefettura sarebbero vecchi di almeno tre giorni e, in ogni caso, non collimerebbero con i bollettini giornalieri della Regione Puglia. Ci sarebbero persone positive negli elenchi della Prefettura ma del tutto assenti nelle liste dell’Asl. E in alcuni comuni sarebbero segnalati dei contagiati deceduti durante la prima ondata. Questo anche a causa dei dati cumulativi che tengono insieme attuali malati, morti e guariti.
Sulla questione delle incongruenze ha mosso aspre critiche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. A ruota anche alcuni primi cittadini del Foggiano, tutti in estrema difficoltà dinanzi ad un quadro normativo ai limiti del paradossale. Con il rischio fake news sempre dietro l’angolo. I sindaci sono in trincea: sui territori sono loro il riferimento per migliaia di cittadini. E le risposte tardano ad arrivare. Una confusione pressoché totale, che porta i cittadini a non avere un flusso di informazioni chiaro.