“Producono solo carte, sono rapinatori con la penna….”. È una delle intercettazioni del maxi blitz “Grande Carro” compiuto oggi dai carabinieri del Ros di Bari. 48 indagati, 28 dei quali nel Foggiano. Coinvolta la batteria Delli Carri, costola del clan Sinesi-Francavilla, uno dei più potenti della “Società Foggiana”. Alcuni mafiosi del capoluogo dauno parlavano così in riferimento ad alcuni funzionari della Regione Puglia attraverso i quali avrebbero truffato l’Unione Europea, ottenendo illecitamente finanziamenti nell’ambito del Psr.
Come già scritto, coinvolto nel blitz l’agronomo 61enne Manlio Cassandro di Barletta, titolare dello studio omonimo, specializzato nei fondi Psr. Firmatario di numerose richieste di accesso ai fondi europei. Nei guai anche tre funzionari regionali: Cosimo Specchia e Giovanni Bozza, in servizio a Bari, e Luigi Cianci, in servizio a Foggia. Sono tutti finiti in carcere con accuse molto pesanti. Secondo DDA e militari, questi dipendenti avrebbero fatto da referenti per conto della “Società”. Il clan avrebbe allargato i propri affari verso il mondo imprenditoriale avvalendosi di prestanome per penetrare anche nel settore turistico e nel reinvestimento di capitali in Emilia Romagna e all’estero.
La mafia avrebbe investito soprattutto in Repubblica Ceca. I pm Giannella, Giorgio e Manganelli hanno indicato un complesso immobiliare del valore di mezzo milione di euro a Praga. Più una serie di altre attività. Rilevante anche la truffa all’Unione Europea, circa 13 milioni e mezzo.
“L’Europa può stare tranquilla – hanno detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, e il procuratore di Bari, Roberto Rossi – C’è molta preoccupazione per le infiltrazioni della criminalità nei finanziamenti pubblici ma da parte nostra ci sarà una risposta pronta ed efficace, come l’operazione di oggi ha dimostrato”.