Dalla prima linea del suo ruolo di sindaco anche il primo cittadino di Apricena, Antonio Potenza si scaglia contro il Dpcm del premier, Giuseppe Conte.
“Quella sui sindaci è stata una uscita infelice di Conte, ma ormai sul Coronavirus ne abbiamo viste di tutti i colori. Ha fatto bene il sindaco di Bari e presidente dell’Anci a nome di tutti i sindaci ad alzare la voce. Ho l’impressione che in questa storia in tanti hanno tentato di avere quella visibilità politica che si è vista anche nelle urne che ha premiato chi ha avuto una sovraesposizione mediatica. Spesso si sono fatte delle scelte per raggiungere i consensi popolari, poi quando c’è da fare scelte impopolari si scarica tutto sui sindaci, perché siamo in prima linea”, spiega a l’Immediato l’amministratore apricenese.
“Ci viene chiesta una mano quando si è difficoltà, come è successo col lockdown quando ci hanno scaricato un mare di problemi, a cominciare dai buoni pasto – prosegue Potenza -. Siamo sempre bistrattati, ma quando sono in affanno scaricano tutto su di noi. Il nostro è stato un grido unanime come sindaci, trasversale. È stata fatta una brutta cosa dal Governo, non è questo il modo di collaborare. Noi non disponiamo di grandi risorse, non abbiamo strumenti se non quelli della Polizia locale, che non lavorano neanche di notte, perché non abbiamo i soldi per gli straordinari. Stiamo collaborando con le forze dell’ordine giornalmente per aiutare le forze istituzionali. Ad Apricena abbiamo reagito benissimo alla prima fase, in lockdown, il nostro paese è stato tra i meno colpiti. Oggi con la seconda fase purtroppo gli asintomatici sono scoppiati un po’ dappertutto. In tutta la provincia. È impossibile tracciarli tutti, siamo a disposizione dell’Asl per fare il nostro, ma lo Stato e il Governo ha cercato secondo me di forzare un po’ la mano nei confronti di noi sindaci, che non abbiamo gli strumenti adeguati”.
In difesa del Governo arriva la nota del parlamentare pentastellato Giorgio Lovecchio, vice-presidente della Commissione bilancio e membro della Commissione agricoltura.
Ecco il suo pensiero.
Concedendo ai sindaci il potere di chiudere vie e piazze della loro città, il Governo non ha voluto fare lo scaricabarile, così come alcuni primi cittadini hanno dichiarato. Riteniamo che sia sbagliato fornire misure uguali a regioni che vivono emergenze e rischi diversi. La Basilicata non può avere le stesse regole della Campania o della Lombardia, per intenderci. È quanto mai opportuno che ogni sindaco, da profondo conoscitore del suo territorio qual è, sappia intuire e comprendere le problematiche della sua città, prendendo decisioni che solo apparentemente potrebbero sembrare impopolari. Questo è il tempo del coraggio e della responsabilità. Nessun amministratore deve avere paura di fare ciò che considera giusto per la sua gente.
Non bisogna temere di diventare impopolari e perdere consenso. Se si agisce conciliando l’economia territoriale alla salute pubblica la gente lo saprà riconoscere. Questo non è il momento dei nascondimenti e dell’autocompiacimento. Ognuno di noi deve fare la sua parte. Il compito a cui sono chiamati i primi cittadini è di grande importanza. E nessuno come loro, dal loro osservatorio privilegiato, può svolgerlo al meglio.