Il voto amministrativo a Mattinata è stato tranciante, la popolazione ha scelto di affidarsi a Michele Bisceglia e, contrariamente alle previsioni, è prevalsa la speranza.
Bocciata la candidata sindaca Lucia Battista insieme alla sua compagine pregna di vecchie espressioni politiche locali che non hanno mancato di farsi notare accanto ai candidati di turno. Premiato Bisceglia contro un usato troppo garantito e logoro. Per alcuni, quello al nuovo sindaco è stato quasi un voto di protesta. Una reazione d’orgoglio dopo lo scioglimento per mafia del Comune.
Nonostante ciò, tiene ancora banco sul web la effervescente interlocuzione a distanza tra i diversi supporter dei vari schieramenti. Singolare “l’alleanza” social tra lo stesso Bisceglia, cresciuto nei mondi della destra, e l’ex sindaco comunista, il professor Luigi Totaro. Il vecchio politico non si è mai lesinato nei suoi commenti corrosivi e, a conti fatti, è stato ascoltato riscuotendo consenso e condivisione.
Il leitmotiv di Totaro è stato primariamente volto al cambiamento sotto l’egida di un’unica e solida parola: legalità, riconoscendo un ruolo chiave a Bisceglia: “Al quale va la mia sincera ammirazione, nel fare della cultura della Legalità la priorità del programma elettorale”.
Ma anche, per un motivo particolare e meritorio: “Il coraggio nell’indicare degli impegni precisi e circostanziati per cui, ove la sua Lista prevalesse, non si navigherebbe a vista e a tentoni in balia delle onde (fuori di metafora: non succubi della macchina amministrativa abbastanza discutibile e distratta nell’applicazione della legge), ma con una rotta precisa e prefissata. Non mi nascondo che il compito sarà arduo e complicato per diverse ragioni: A) una sicura resistenza dei funzionari dei vari settori, gelosi del loro potere, per garantirsi le posizioni di rendita che bloccano ogni ipotesi innovativa; B) un abusivismo edilizio di enormi dimensioni favorito dall’assenza di controllo degli Organi all’uopo preposti; C) una evasione fiscale favorita dalla compiacenza di chi è preposto ai controlli; D) una vigilanza disastrata per cui ognuno si sente autorizzato a fare ciò che gli aggrada consapevole che le Ordinanze sindacali sono come le Grida di cui parla Manzoni ne I Promessi sposi“.
Parole sferzanti alla vigilia del voto: “Non so quante possibilità di vittoria ha la lista Noi Comunità perché è contrapposta ad una lista sostenuta dai poteri forti locali con candidati con famiglie numerose, che hanno un peso decisivo nell’esito elettorale in un Comune in cui il voto di opinione è quasi inesistente. In più, la lista contrapposta ha l’appoggio dei tanti che non sono in sintonia con l’osservanza della legge e cioè quelli degli abusivismi edilizi, gli evasori fiscali e quant’altro. Inoltre, ha l’appoggio oggettivo di chi ritiene che ormai la legalità è un fatto acquisito e che lo scioglimento del Consiglio Comunale è stata una forzatura del Ministero degli Interni e che non di mafia si tratta, ma di meri atti delinquenziali. Nonostante questo, io ho una vaga sensazione (poi confermata dai fatti, ndr) che mi fa sperare in un esito positivo per il bene di Mattinata”.
Non solo, una cogente riflessione sul mondo del lavoro: “E penso anche al voto dei tanti impegnati nei lavori della ristorazione mal pagati e sfruttati e che dovrebbero votare liberamente senza temere le ritorsioni dei datori di lavoro, aguzzini spietati che li sfruttano selvaggiamente.”.
Ed infine l’appello accorato: “Penso a quei pochi elettori che votano non condizionati dai favoritismi sempre in voga, dai condizionamenti non solo psicologici, dai vincoli familistici o di clan, dalla paura di dispiacere agli ‘amici’ che contano o perché nulla cambi e tutto resti come prima per una sorta di pigrizia mentale e vivere mediocramente nello status quo, ma liberamente e guidati dalla propria coscienza di persone libere”. Ultima considerazione: quel che mi preoccupa, sono alcuni dei promotori della stessa lista (antagonista al Bisceglia) che hanno solidi interessi personali da perseguire per cui il controllo della gestione del potere comunale è essenziale per continuare a perpetuare il potere avendo le mani in pasta. Un tempo non troppo lontano, ma anche al giorno d’oggi, costoro erano i maneggioni, i traffichini, gli imbroglioni, cioè quanto di peggio una comunità possa esprimere”.
Parole che hanno risvegliato l’ex sindaco Angelo Iannotta: “Finalmente un solido e convinto comunista pubblicamente dichiara di votare un candidato sindaco di destra. Una svolta? La vera notizia di questa campagna elettorale! La prassi e la realtà spazzano l’ideologia comunista per restituire il vero volto di chi, forse, a questo punto è lecito chiederselo, non è mai stato comunista. Chissà! Vuoi vedere che il ‘nostro’ è stato sempre di destra! Mah! Non ci sono mai certezze, ma sempre dubbi atroci anche sui candidati dell’altra lista ai quali non viene riconosciuta una loro autonomia. A suo dire non possono averla perché sono dall’altra parte della barricata, perché viceversa se avessero scelto la lista di destra sarebbero stati i migliori candidati. Tutto incomprensibile come i suoi giudizi sempre uguali a quelli espressi nel lontano 2005, anno in cui i cittadini di Mattinata fecero una scelta di campo mandando a casa il suo fidato amico. È facile quindi pensare che anche questa volta il candidato di destra potrebbe non farcela”. I fatti hanno smentito Iannotta e quella classe dirigente ormai deteriorata.
(In alto, Michele Bisceglia; sotto, Totaro e Iannotta; sullo sfondo, il Comune di Mattinata)