
Il sindaco Franco Landella risponde per le rime a Paolo Belmonte componente della Commissione case. Non ci sta alle sue accuse.
Ecco quanto dichiara sull’emergenza abitativa e sul ruolo dell’Ufficio..
Leggo dichiarazioni sconcertanti, perché sconsiderate e calunniose, del signor Paolo Belmonte sul mio conto a proposito dell’emergenza abitativa a Foggia. Questo signore, che dovrebbe astenersi da becere considerazioni politiche per rispetto dell’incarico di rappresentante dell’ANCI, di cui io sono il vicario in Puglia, si rivela del tutto inadeguato al ruolo di componente della Commissione Case, che ricopre grazie all’ANCI, nell’affermare che “solo il sindaco ha la titolarità di fare le assegnazioni” delle case, “passa tutto da lui”. Non è così perché non spetta al Sindaco di Foggia ma alla tecnostruttura comunale fare l’assegnazione delle case date da Arca Capitanata, l’ex Iacp di cui il signor Belmonte è stato accidentalmente presidente brillando per aver rifiutato, con l’intento di fare un dispetto all’allora amministrazione di Paolo Agostinacchio, la concessione dei suoli in “167” che avrebbe consentito la realizzazione di numerosi alloggi popolari che avrebbero evitato di trovarci nell’emergenza che oggi l’amministrazione comunale si trova a fronteggiare e per cui si sta adoperando instancabilmente nella ricerca di soluzioni. La continua, sonora, bocciatura ricevuta dai foggiani da lui e dal figlio nelle scorse campagne elettorali non è, evidentemente, bastata al signor Belmonte nello scoraggiarlo dalle allucinazioni politiche; se vuole continuare su questa strada, sono affari suoi ma, almeno, abbia il ritegno di rimettere il mandato ricevuto dall’Anci che sta disonorando clamorosamente. Ed è per questo che, congiuntamente al presidente regionale Anci Mimmo Vitto, sindaco di Plignano a Mare, abbiamo diffidato il signor Belmonte dal rilasciare dichiarazioni politiche e lesive dell’immagine degli amministratori da cui lo stesso Belmonte ha ricevuto mandato».