È la fine di un’epoca e forse anche l’attestazione di quello che al prof ed ex premier Mario Monti era già chiaro da tempo: le Camere di Commercio sono enti dalle funzioni tecniche e statistiche accorpabili ad altre istituzioni come le Prefetture o le rinnovate Province.
Naufraga tra i debiti e l’incapacità di immaginare una destinazione allargata e partecipata alla città e alle imprese la mega sede della Camera di Commercio in zona Fiera, ribattezzata Cittadella dell’Economia e costata circa 27 milioni di euro, per la quale le 77mila imprese della Capitanata hanno un mutuo imponente. La decisione arriva con il presidente Damiano Gelsomino, la sua Giunta ha deciso che è tempo di vendere l’immobile, nel quale secondo i piani dell’allora segretario generale Matteo Di Mauro sarebbe dovuto sorgere nei sotterranei anche un innovativo fitness center.
Niente palestra, niente co-working, niente spazi business se non nelle poche iniziative camerali e neppure la sede della CUN cerealicola, per cui i vertici della Camera di Commercio di Foggia hanno sempre avuto un atteggiamento neutro, forse per tutelare mugnai e pastai da sempre contrari all’istituzione della Commissione Unica dei prezzi in Capitanata. La Cittadella dall’inaugurazione del 2015 si è trasformata in poco tempo in una piccola e assolata cattedrale nel deserto, difficile da refrigerare in estate e da riscaldare in inverno e dai costi altissimi.
“Una spesa diventata per noi ingestibile quest’anno abbiamo fatto l’impossibile per far quadrare i conti riducendo all’osso le spese”, è il leitmotiv di Gelsomino, che si ritrova come il suo predecessore con un gettito in entrata ridotto di 7milioni di euro all’anno col diritto annuale ridotto. La riforma dell’ente camerale ha impegnato in maniera quasi totalizzante l’ex presidente Fabio Porreca, che come disse pubblicamente si ritrovò a fare il “liquidatore” della Cciaa. Non è bastato neppure razionalizzare e dismettere le due aziende speciali, Lachimer e Cesan.
Già da qualche anno la sede di Via Protano era stata affittata dall’Asl per 400mila euro all’anno e ora si ha in animo, come lo stesso dg Vito Piazzolla ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno, di cederla tutta, alienandola proprio all’azienda sanitaria locale, per ritornare nella vecchia sede della centrale Via Dante, rimasta vuota e inutilizzata in questi anni, nonostante i tanti bandi, tutti andati deserti, così come le tante interlocuzioni istituzionali compresa quella con il Ministero della Giustizia negli anni della presidenza Porreca, che puntava alla costituzione degli uffici del giudice di pace o degli archivi del Tribunale.
“Sicuramente ci libereremo di qualche fitto di troppo che ancora pesa sul nostro bilancio. Riporteremmo alla base servizi amministrativi e sanitari oggi dislocati altrove”, ha fatto sapere Piazzolla.
Per l’occasione della vendita il Consiglio camerale ha anche approvato un nuovo regolamento per l’alienazione del patrimonio immobiliare della Camera di Commercio Industria Artigianato E Agricoltura Di Foggia.
Gli immobili camerali da alienare vengono inseriti annualmente negli atti di programmazione economica-finanziaria e patrimoniale, contestualmente al preventivo economico, preferibilmente mediante redazione di un Piano di alienazioni immobiliari; si procede all’alienazione di un immobile camerale non inserito nel Piano di alienazione o nei documenti di programmazione di bilancio anche successivamente mediante aggiornamento dei documenti economici e finanziari di bilancio.
Con la vendita della sede all’Asl potrebbero cambiare del tutto le prospettive anche del quartiere fieristico, che da polo dei servizi si potrebbe pertanto trasformare in uno spazio tutto dedicato alla salute e al benessere, strettamente connesso ai Campi Diomedei. Tramontano le ipotesi di hub e incubatori di imprese.
Dubbioso l’ex presidente Eliseo Zanasi, che tanto volle la mega sede. “Non so bene quali dinamiche economiche si siano innestate ultimamente e con quali finalità. Metteranno in vendita la sede così com’è ora per tornare alla vecchia sede? Quindi l’ente diverrà di sola certificazione? Gli interrogativi sono tanti. Mi sembra piuttosto che la Camera abbia perso di vista o abdicato alla mission politica di un tempo, è un vero peccato”, dichiara a l’Immediato.
La nota ufficiale del presidente Gelsomino
Liberare risorse da investire sul territorio per dare ossigeno al sistema imprenditoriale di Capitanata dopo l’emergenza Covid migliorando nel contempo la situazione economico patrimoniale della Camera; sono queste le motivazioni che hanno spinto nella seduta di martedì la Giunta, all’unanimità, a dare mandato al presidente Gelsomino di verificare l’interesse all’acquisto dell’intero immobile di Via Protano con tutte le sue pertinenze.
Vi è dunque la concreta possibilità che la cosiddetta “Cittadella dell’Economia” cambi funzione e proprietà con il ritorno della Casa delle Imprese nella storica sede di via Dante.
Per il presidente dell’Ente Damiano Gelsomino: “La scelta di razionalizzare il patrimonio immobiliare della Camera di Commercio è una necessità non più procrastinabile. Mi auguro che ci sia interesse per l’acquisto di questo stabile nuovo che da sempre la Camera di Commercio occupa solo in parte. Io e il Segretario Generale abbiamo avuto mandato di avviare le procedure per raccogliere le manifestazioni di interesse all’acquisto dell’immobile sulla base del valore che emergerà da una perizia giurata di stima che è stata già richiesta.
Inoltre si avvieranno le procedure per la progettazione degli interventi di efficientamento e manutenzione straordinaria della sede di Via Dante anche in vista di un ritorno degli uffici nello storico palazzo del centro cittadino.
Per noi – prosegue Gelsomino – si tratta della necessità di rispondere in modo pronto, efficace ed economicamente sostenibile alle nuove inimmaginabili sfide che tutto il mondo si troverà ad affrontare nei prossimi mesi . Tra l’altro per il nostro Ente si tratta di una svolta epocale che si è innestata su di un processo di riforma e ripensamento complessivo delle funzioni da svolgere sul territorio che in atto già da alcuni anni.
L’emergenza economica e occupazionale seguita alla pandemia farà purtroppo sentire i suoi effetti ancora per molti mesi e corre il rischio di spazzare via un sistema diffuso di piccole e micro imprese che è l’ossatura del sistema economico nazionale. Per questo il sistema camerale riformato ha inteso dare risposte sui territori mettendo a disposizione delle aziende fondi straordinari per azioni di sostegno. L’intervento che la Camera di Commercio di Foggia potrà mettere in campo sarà molto più consistente laddove si riuscirà ad ottimizzare il patrimonio immobiliare. Per questo, anche perché più facilmente collocabile, abbiamo inteso rendere disponibile la sede di via Protano. Una scelta dettata anche dalle mutate condizioni di lavoro che vedono nella diffusione del lavoro agile il futuro delle Pubbliche Amministrazioni, con una esigenza ridotta di spazi fisici.
Per questo viviamo questo eventuale ritorno in via Dante come una grande opportunità che ci auguriamo possano cogliere con noi anche le altre Amministrazioni Pubbliche.
Da questo punto di vista – conclude il presidente Gelsomino – il ritorno in via Dante avrebbe anche una incidenza forte sulle politiche di riqualificazione e rivitalizzazione del centro cittadino. Un ritorno che potrebbe dare nuova linfa a molte piccole attività commerciali e che, con un lavoro di progettazione urbanistica condivisa con altre Pubbliche Amministrazioni, potrebbe rappresentare un modello di sviluppo per contrastare l’abbandono e il degrado del centro storico. Senza nuovo consumo di suolo ma con una riqualificazione e rivalutazione del patrimonio esistente ed una nuova vivibilità. Un percorso politico che già da presidente di Confcommercio, sto portando avanti con convinzione da molti anni”.