L’uscita della Lega e del suo commissario straordinario l’onorevole Luigi D’Eramo sulla proposta di candidatura di Nuccio Altieri, come l’Immediato aveva ampiamente anticipato, ha scosso profondamente quanti erano già pronti per una campagna elettorale trionfale con Raffaele Fitto, candidato presidente della Regione Puglia. Mentre è ancora incerta la data delle elezioni, tra coloro che spingono nel governo sul weekend del 13 settembre e altri che preferirebbero differire un po’ per non intaccare le vacanze e l’economia turistica della Puglia, è caos nel centrodestra. L’impressione è che alla fine il campo si possa anche rompere.
Caustico Fabrizio Tatarella, intellettuale e animatore della Fondazione Tatarella, che nei primi tempi era stato molto vicino al progetto leghista di Matteo Salvini.
“Cinque anni dopo, Trifone Alteri si candida a prendere il posto di Adriana Poli Bortone, ma Adriana era un leader e aveva consensi, l’ex fittiano, che deve tutto a Raffaele, non è un leader e non ha voti. Inoltre, la maggioranza degli elettori e dei dirigenti della Lega non lo voterebbe. Andrea Caroppo arrivò primo in Puglia alle elezioni europee del 2019, da solo contro tutti, anche contro Salvini che candidava il suo amico personale Massimo Casanova. Una sconfitta dura da digerire per i vertici leghisti”, osserva.
È molto critico sull’operato leghista l’ex senatore Lucio Tarquinio, consigliere regionale di lungo corso e nuovamente alleato del leader di Maglie, dopo un periodo di distanza.
“La proposta della Lega di candidare a presidente della Puglia Nuccio Altieri al posto di Raffaele Fitto è offensiva, si tratta di un paragone inesistente. Nuccio Altieri è una persona che non sa neppure cosa è la Regione e che non ha mai dimostrato di avere consenso personale nemmeno nel suo Comune. La Lega propone chi dovrebbe iniziare dall’abc della politica, questa scelta è offensiva per chi come me è stato consigliere regionale e per quanti conoscono la complessità del governo pugliese. Parliamo della notte e del giorno. Se poi sull’altare della Lega pur di non candidare Fitto vogliono far vincere Emiliano, proponendo Altieri lo dicano chiaramente, ma le candidature come quella di Altieri sono improponibili, sono convinto che la Lega giochi allo sfascio. Si tratta di un vero e proprio suicidio politico che dimostra un dilettantismo senza fine, oltre che profondi rancori personali”.
E conclude Tarquinio, rivolgendosi all’europarlamentare Massimo Casanova, ad Andrea Crippa e a D’Eramo, senza nominarli: “Invito gli uomini emiliano romagnoli della Lega a pensarci bene. Diversi non pugliesi sono nella Lega e ricoprono incarichi di primo piano e vengono a determinare le cose di casa nostra, farebbero bene a fidarsi di chi in Puglia ci vive e a evitare di parlare di cose che non conoscono”.