Mare sì o mare no? L’estate pandemica, nonostante le prime bozze e anticipazioni su distanziamento, termoscanner e tutte le disposizioni da adottare per l’accoglienza turistica, è ancora un grande interrogativo per gli operatori turistici.
Matteo Soldano di Hotel Vela Velo Club nella splendida spiaggia di San Lorenzo a Vieste è tuttavia ottimista. La sua struttura sorge a pochi passi dal mare.
“Ci sono delle prenotazioni, qualcosina precedente alla pandemia, nel nostro caso, che non riflette la generalità delle situazioni viestane del settore, molti hanno trattenuto la prenotazione per ora, ho avuto solo 2 o 3 disdette e provvederemo a fare i rimborsi. Siamo nelle mani del Governo. L’albergo non ha mai avuto ordinanze di chiusura, per il lido stiamo aspettando le misure e gli accorgimenti. Noi siamo avvantaggiati, siamo fronte mare, con 100 metri di profondità, il nostro è uno dei lidi più importanti della spiaggia. Problemi non ne abbiamo, già avevamo una distanza di 4 metri tra un ombrellone e l’altro. C’è la spiaggia libera sia a destra sia a sinistra, se ce lo chiedono, ce ne occuperemo, staremo attenti anche a quella. Anche se è un problema che stanno ponendo in molti, ci vorrà più personale per controllare la nostra spiaggia, per la spiaggia libera dipenderà molto da quali saranno le direttive. Il costo del servizio ce lo dividiamo con l’altro lido che sta dall’altro lato”, spiega.
Pensate di aumentare i prezzi del soggiorno? “Ma no, non aumenterò i prezzi, visto che c’è la crisi, non sarebbe utile aumentare, dobbiamo far venire gente. Per il servizio colazione, stiamo valutando se farlo in albergo o farlo fare sulla spiaggia, dove abbiamo una sala molto grande, il buffet purtroppo va eliminato perché c’è troppa contiguità tra i clienti”. E su un incontro con gli amministratori viestani per un primo piano turistico dice: “Al momento di definitivo non c’è ancora nulla, si stanno delineando delle agevolazioni, dovremmo pagare metà concessione demaniale, metà Imu, anche la tassa di soggiorno, che ricade sui clienti, c’è la possibilità che venga ridotta”.
A Mattinata la situazione è molto più complessa. I ciottoli a differenza della sabbia necessitano una sanificazione quotidiana. Raffaele del noto e popolare Lido Raf è ancora in dubbio se aprire. È in stand by.
“Ci stanno già chiamando i nostri clienti, ma non possiamo accoglierli. Questi erano giorni che saremmo già stati pieni. Purtroppo non abbiamo avuto ancora nulla di ufficiale, nella bozza i nostri grandi scienziati ci dicono di posizionare gli ombrelli a 5 metri. Forse credono che noi abbiamo le concessioni tipo Rimini o Riccione, io ho una spiaggia con 100 ombrelloni, c’è sempre un po’ di erosione qui a Mattinata quindi ci sarà qualcuno in meno quest’anno. Con le disposizioni dovrei aprirne solo 40, forse anche 30. È conveniente? Non credo. Poi sotto un ombrellone posso mettere al massimo 2 persone, aprire per 50-60 persone non esiste, senza contare tutte le procedure sanitarie, la sanificazione sui ciottoli”.
Raffaele non crede sia immaginabile poter usare come spiaggia l’area parcheggio sotto gli olivi. “La gente vuole stare sulla battigia, nessuno accetterebbe di stare sopra”.
Il Lido Raf è famoso anche per i suoi prezzi abbordabili. È un lido molto giovane. “Facevamo 10 euro compreso il parcheggio, la nostra politica è quella di dare spazio ai ragazzi, anche a chi non si può permettere la vacanza. Se mettiamo anche un ombrellone a 20 euro, con la crisi, chi verrà? Il discorso difficile è quello sanitario: metti caso che non ho la mascherina o ce l’ho abbassata se viene un controllo non hanno la mentalità di capire, i controlli nostri sono arroganti, ti fanno subito il verbale, mentre ci vuole un po’ di collaborazione. Non va bene questo modo di lavorare, poi vedi cose allucinanti con quelli a nero”.
I commissari a Mattinata spingono per abolire la concessione quest’anno e diminuirla del 50% il prossimo anno, mentre per le spiagge libere potrebbero decidere di darle in comodato d’uso ad alcune associazioni.
Nella “farfalla bianca del Gargano”, la gestione della spiaggia libera, tolta la sanificazione dei ciottoli, è più semplice rispetto alla sabbia.
“Quello che mi spaventa è la misurazione della temperatura, dovremmo prendere il nome e cognome dei clienti, controllare la distanza in spiaggia. È un casino. Possiamo noi fare i vigili con 40 gradi con le persone che vengono in spiaggia a rilassarsi?”