
“I risultati su 1500 persone sono incoraggianti, abbiamo trovato, complessivamente, una risposta potenzialmente positiva al contatto con il virus nel 3 per cento dei campioni esaminati. Nell’arco di una settimana concluderemo le operazioni di analisi su circa 4mila persone, poi verrà calendarizzato un nuovo test nei prossimi mesi”. Lo dichiara il direttore generale del Policlinico “Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli, a conclusione del primo step di analisi dello “status quo epidemiologico” dell’azienda. I test sierologici, infatti, forniranno importanti dati di contesto per comprendere l’esposizione del personale al Covid-19.
Il manager ribadisce “l’ottimo lavoro fatto sinora, in un ospedale che ha avuto un solo caso concreto di focolaio determinato dall’ambiente lavorativo“. Replica alle ultime accuse rivolte da alcuni operatori perché non sarebbero stati sottoposti ai tamponi dopo il caso di una donna risultata positiva nel reparto di Ostetricia universitaria: “Abbiamo analizzato l’incident reporting preparato dal responsabile, ricostruendo ciò che è successo – chiosa -, la procedura è stata corretta, non ci sono stati contatti stretti – ovvero ciò che la legge stabilisce, 15 minuti senza Dpi -, nessuno è stato mandato in isolamento fiduciario. È chiaro che se un medico od operatore dovesse chiederci la malattia, può restare a casa e decidere di far passare i canonici 7 giorni”.
Il rischio in quel reparto secondo l’Azienda sarebbe “contenuto”, perché determinato da “contatti isolati”. “Lì sono stati già effettuati due tamponi nelle scorse settimane, ma se dovesse essere necessario potremmo riproporli – prosegue -, in ogni caso è stato programmato l’evento nascita come previsto tra una settimana”. Sui tamponi, sottolinea che al Policlinico “come minimo è stata applicata la legge, con procedure spesso estensive, anche sui tamponi”. “Per esempio a Lucera, per il caso dei pazienti trasferiti da Troia, abbiamo fatto ben 84 tamponi su 20 contatti stretti. Siamo l’azienda che ha fatto più tamponi in tutta la Puglia”, aggiunge.
Dall’inizio della pandemia, sono stati aperti 18 fascicoli di “sorveglianza sanitaria”, preparati dai responsabili dei reparti e firmati dalla direzione sanitaria. “Cerchiamo la linea di contagio – precisa -, la ricostruzione la facciamo settimanalmente. Se emergono contatti, a cascata facciamo i tamponi a tutti coloro i quali hanno avuto contatti stretti. Finora abbiamo chiuso un solo reparto (Medicina universitaria, NdR), mentre ci sono moltissimi ospedali che durante l’emergenza Covid-19 ne hanno chiusi 7-8″.
Infine, definisce “buona” la situazione attuale in ospedale, “con molti dipendenti che stanno rientrando da quarantene e isolamento fiduciario”. “L’area grigia è stata potenziata – conclude -, è partita la telecardiologia in Emodinamica, reparto in cui al momento funziona tutto regolarmente. La preoccupazione sollevata in alcuni reparti nelle scorse settimane è rientrata”.