“Al momento sono attivi 13 laboratori e ne stiamo implementando altri: grazie a questa rete potremo arrivare a una capacità di effettuare 5mila tamponi al giorno”. Lo ha annunciato sul proprio profilo facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Negli ultimi giorni, sia i medici che i rappresentati sindacali delle forze dell’ordine hanno chiesto alla Regione di effettuare più tamponi per diagnosticare i casi di contagio da coronavirus. “Avere una forte rete di analisi sarà molto utile per affrontare i mesi che verranno”, spiega Emiliano. “La rete – conclude – è pubblica ma i laboratori privati possono manifestare la disponibilità ad entrare”.
Nello scenario attuale, però, è possibile effettuare solo 1500 tamponi al giorno, come riferito a l’Immediato dallo stesso Emiliano. Un numero troppo basso per pensare di poter effettuare test a tappeto sulle circa 700 strutture per anziani in Puglia, che forniscono assistenza a circa 20mila ospiti. Il problema della difficoltà nei controlli è stato palesato ulteriormente dopo l’avvio delle indagini in 12 strutture (Rsa e Rssa), che al momento fanno registrare un vero e proprio bollettino di guerra con 600 contagi e 50 decessi.
Le ultime due procure a delegare i carabinieri del Nas sono state Brindisi e Foggia, dopo che accertamenti erano stati già avviati da Lecce, Bari e Trani. Si tratta, in tutti i casi, di indagini conoscitive, senza indagati né ipotesi di reato. In Capitanata, i riflettori sono accesi sul San Raffaele di Troia, Il girasole di Bovino e Sacro Cuore di Torremaggiore. È di oggi, invece, l’ennesimo focolaio a San Marco in Lamis, con diversi pazienti e operatori risultati positivi al tampone.