Ha chiarito la sua posizione in un post social, il sindaco di Lucera Antonio Tutolo, finito nel mirino dopo aver fatto cenno ad un pranzo della sua famiglia, con cognati annessi nonostante il coronavirus. Il primo cittadino, in sciopero della fame per la mancanza dei dati sul contagio, continua a soggiornare a Palazzo di Città dove ha allestito una brandina. Lui al pranzo non ha partecipato e in un video si è scusato con il cognato per l’assenza. “Ma sono da lui mia moglie e mio figlio”. Una gaffe che non è passata inosservata ai parlamentari 5 stelle che, accusati di immobilismo dal sindaco lucerino, hanno risposto per le rime puntando l’indice sulla gaffe del pranzo galeotto.
Ecco il post di scuse scritto da Tutolo: “Non mi piace tornare su questo argomento ma sento di doverlo farlo sperando di non urtare la Sensibilità di nessuno. Ho chiesto scusa pubblicamente perché sentivo di doverlo fare. Ma per una corretta rappresentazione voglio ricordare a tutti che il sottoscritto era in comune a digiunare. Non ero a nessun pranzo. Leggo molti post che fanno una descrizione non so quanto volutamente diversa dalla realtà. Era il terzo giorno che digiunavo e non dormivo a casa. Ero stanco, stressato, preoccupato, forse anche poco lucido. Questo rappresento Giusto per correttezza di informazione”.
E continua: “Quotidianamente per dare il meglio, in questo periodo ancor di più, incontro decine, centinaia di persone mettendo a rischio la mia incolumità. Volontari, donatori, gente comune disperata. Non mi sottraggo, non sono un imbecille, ho paura anche io ma non posso permettermi di eclissarmi. Ho lasciato a casa moglie e figlio perché ho ravvisato che la mia comunità aveva bisogno, a mio avviso, di un impegno straordinario. Non mi sono mai sottratto, ad andare oltre il dovuto, quando la Situazione lo richiedeva, ottenendo risultati importanti e inaspettati il più delle volte. Ero lì questa volta, per avere l’attenzione di chi ha competenza su qualcosa, a mio avviso, di massima gravità e importanza”.
Tutolo spiega di aver lasciato la sua famiglia “per difendere al meglio i miei cittadini, l’ho fatto tante volte in questi anni. Forse troppe volte! Probabilmente ho mancato al dovere di essere, anche, vicino alla mia famiglia in questo momento ognuno di noi vive con angoscia.
Non ho mancato di certo al mio dovere di essere vicino alla mia Comunità. Ad essa non credo di aver fatto mai mancare la mia attenzione. Non mi sono mai tirato indietro .
Mi sono sempre battuto con tutto me stesso e oltre, non per avere medaglie ma perché ci metto il cuore per la mia Comunità. Sento la Responsabilità addosso e ci metto tutto me stesso e oltre.
Sempre!! Io non voglio applausi, medaglie, né privilegi. Io vivo di rinunce per la mia gente.
La mia famiglia, a causa mia, vive non di benefici dal punto di vista affettivo, ma di rinunce.
Dico questo non perché voglio deroghe o permessi speciali ma per ricordare chi sono io e cosa faccio ogni sacrosanto giorno che mi alzo.
Bene, mia Moglie ad ora di pranzo si è messa in macchina ed è andata a pranzo dalla sorella. Ha sbagliato e me ne sono fatto carico io chiedendo scusa a tutti.
Anche a mia Moglie e mio figlio. A loro le dovevo perché per anni li ho trascurati per quello che facevo. Se qualcuno ritiene di poter accettare le mie scuse ne sono felice, continuerò a lavorare a mille per difenderli. Se invece mi si vuol crocifiggere sono qui. Non biasimo nessuno”.
Al termine ha dato appuntamento per la consueta diretta Facebook delle ore 13.