Incappucciato e con la mascherina. Un uomo in bicicletta in via Acquaviva arriva davanti a “Il Sorriso di Stefano”, piazza un ordigno, poi si guarda intorno. Sta passando una persona con il cane. Esita. Infine accende la miccia e fugge via pedalando in tutta fretta. Poi lo scoppio, una deflagrazione impressionante, udita in tutta la città.
Questo il video del malvivente che ieri, intorno alle 15, ha fatto saltare in aria la struttura per anziani di proprietà della “Sanità Più” dei fratelli Vigilante, famiglia Telesforo. Stessa scena lo scorso 16 gennaio, anche quella volta immortalato un uomo in bicicletta ma in piena notte.
La sanità privata nel mirino
Da tempo i gruppi mafiosi hanno nel mirino la sanità privata. Assunzioni imposte? Semplice richiesta di pizzo? O tutte e due le cose? Saranno gli inquirenti a dare risposte. Intanto, sono state effettuate dieci perquisizioni in seguito all’esplosione al centro per anziani dei fratelli Luca e Cristian Vigilante, entrambi sotto scorta.
Forse i Moretti dietro l’attentato. Furono proprio due di loro, i pregiudicati Francesco Tizzano ed Ernesto Gatta ad avvicinare tempo fa il responsabile del personale del “Sorriso”, Cristian Vigilante per avanzare “richieste”. “Se ci denunciate torneranno altri dieci dopo di noi”, dissero i sodali di Rocco Moretti, “Mammasantissima” della Società.
Questa è solo una delle tante vicende finite nelle carte del maxi processo “Decima Azione”, tuttora in corso. 25 imputati, tra i quali i maggiori boss, hanno scelto il rito abbreviato, 5 quello ordinario. La DDA ha chiesto 18 anni di carcere per Tizzano, 16 per Gatta. Ma mentre i due sono in cella, qualcun altro è tornato a mettere gli occhi sulle strutture di Sanità Più. Ad inizio anno la bomba sotto l’auto di Cristian Vigilante, poi quella al “Sorriso di Stefano” e ieri ancora un ordigno, sempre davanti al centro per anziani.
Nelle scorse settimane sono stati arrestati alcuni membri del clan Moretti in due distinte operazioni, tutti beccati per estorsione. Marco Salvatore Consalvo, 44 anni, Leonardo Ciavarella, 25 anni e Pasquale Nardella, 21 anni sono finiti in manette per aver chiesto 100mila euro ad un imprenditore edile. Tommaso D’Angelo, invece, è stato arrestato per la tentata estorsione al titolare di un negozio di casalinghi. Inviò due studenti 18enni e un messaggio, con tanto di citazione di un film con Mario Merola: “Siamo dell’agenzia assicurativa ‘La Proteggici’, c’è una piccola polizza da pagare”.