“In queste settimane, tante sono le raccomandazioni da seguire per tutelare la salute di tutti. Noi del Teatro Pubblico Pugliese le stiamo seguendo e sentiamo sempre più forte e diffuso il senso di comunità”. Esordisce così la nota stampa del TPP ai temi del coronavirus.
“Abbiamo pensato di provare ad accendere i riflettori su alcune parole chiave che per noi sono importanti nel teatro come nel vivere quotidiano, ancora di più in questo momento: speranza, vita, futuro, baci, abbracci, libertà, comunità. Parole consegnate a chi voleva in qualche modo ragionarci di più, riflettere, narrarle in maniera creativa e trasmetterle condividendo. In molti hanno risposto o hanno chiesto di partecipare.
Attori, registi, artisti ma anche amministratori pubblici, hanno letto o raccontato, cantato, da soli o con la propria famiglia, tutti hanno offerto il proprio contributo per amore del teatro che continua a essere un presidio di cultura, uno spettacolo in prima linea per aiutare i cittadini nel difficile ma importantissimo compito di rimanere a casa. Vincere la battaglia contro il Covid19 è un gesto vitale per tutti – proseguono dal TPP -. Abbiamo chiesto loro di scegliere una parola e regalarci uno sguardo. Stiamo pubblicando ogni giorno questi contributi sui nostri canali social e li abbiamo voluti raccogliere tutti insieme in occasione della Giornata mondiale del teatro 2020 – oggi 27 marzo – per dare un segno tangibile della grande forza che tutti stanno dimostrando nell’affrontare questa situazione unica e inimmaginabile. Il teatro si reinventa sempre, soprattutto nei momenti difficili della vita.
Potete continuare a seguire la rubrica ‘Le parole che non ti ho mai detto’ sulla nostra pagina Facebook. Ecco i primi contributi pervenuti dal 12 marzo ad oggi, perché il teatro nasce dove ci sono storie, ferite, vuoti, dolori o felicità; questo è il momento in cui insieme, operatori e artisti, dobbiamo cercare di avere cura delle parole che amiamo di più”.
VIDEO 1: IPPOLITO CHIARELLO
Ippolito Chiarello – dalla pagina Ti Racconto A Capo – che ha scelto la parola FUTURO.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/984840031912668/
VIDEO 2: VITO, GABRIELE E FRANCO FERRANTE
La famiglia Ferrante ha scelto la parola ABBRACCI. Due sguardi diversi, quello bambino e quello adulto, su un unico gesto che ci avvicina e ci unisce. Grazie a Vito, Gabriele e Franco Ferrante.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/826606791173949/
VIDEO 3: RADICANTO
Lo sguardo e la musica dei RADICANTO con il loro brano “Lu bene mio”
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/246125599746410/
VIDEO 4: RICCARDO LANZARONE
Riccardo Lanzarone ha scelto la parola “comunità” e ci regala un pezzo tratto da “L’altro sguardo: Per un teatro clandestino” dedicato a Tadeusz Kantor, di Antonio Neiwiller – MAT laboratorio urbano
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/793965267674587/
VIDEO 5: ALESSANDRA E MARIA NICOLA GAETA
Alessandra Gaeta e la piccola Maria Nicola Gaeta hanno scelto un modo davvero speciale per raccontarci la parola che hanno scelto. La parola è SPERANZA.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/217873569318956/
VIDEO 6: MICHELE ALTAMURA
Michele Altamura della compagnia Vico Quarto Mazzini legge un brano di “Vita del signor de Molière” di Michail Bulgakov. Anche noi ci auguriamo insieme a lui di rivivere presto quel momento in cui l’entusiasmo, le risate e le emozioni passano da uno spettatore all’altro.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/837081986755515/
VIDEO 7: VITO SIGNORILE
“Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benchè nota la distanza”. Vito Signorile legge per voi il Sonetto 116 di William Shakespeare. Buon ascolto!
VIDEO 8: SARA BEVILACQUA E BIBI
Sara Bevilacqua e la sua nipotina Beatrice Gatti detta Bibi ci parlano della felicità. E la vostra felicità? Dove si è nascosta? Buon ascolto.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/146405286676897/
VIDEO 9: NICOLA VALENZANO
“Non c’è nord, sud, dialetti che possano trattenerci dal senso di essere tutti uguali e di appartenere alla stessa terra. Un popolo ferito che si stringe intorno alla vita, alla speranza. Un popolo finalmente uno. Il mio popolo”. Nicola Valenzano ha scelto la parola ATTESA. Buon ascolto.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/1424337414404847/
VIDEO 10: COSIMO DAMIANO DAMATO
“Dagli abbracci nascono gli amori per sempre. Con un abbraccio si celebra la fine di una guerra”. cosimo damiano damato parteicipa alla nostra resistenza poetica e sceglie due parole: abbraccio e vita.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/418630548996674/
VIDEO 11: LOREDANA CAPONE
Tempo di riflessione collettiva. ”LE PAROLE CHE NON TI HO MAI DETTO” si arricchisce di una sezione dedicata ai soci del TPP che vorranno donarci le loro parole e i loro pensieri. Partiamo con l’Assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone, che ha voluto condividere con noi le parole di Edmondo De Amicis.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/1235570289983116/
VIDEO 12: FABIANA CICIRILLO
La parola scelta da Fabiana Cicirillo – assessore alla Cultura del Comune di Lecce – è FUTURO.
Un invito a guardare oltre e a considerare sempre il bello che è in ogni cosa. Una dedica ai figli e ai giovani attraverso le parole dell’astronauta Luca Parmitano “Lettera alle mie figlie “.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/654049452024110/
VIDEO 13: FELICE DI LERNIA
Felice Di Lernia – Cura e Cultura, assessore alle Culture della Città di Trani, ha scelto delle parole per i suoi figli e per i figli di tutti. Sono le parole della poesia “La mia bella Patria” di Rocco Scotellaro, poeta, intellettuale e politico lucano.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/205441394074940/
VIDEO 14: MARA GERARDI
Comunità è la parola scelta da Mara Gerardi, assessore del Comune di Canosa di Puglia, che ha rivolto un pensiero a una delle categorie più deboli della nostra società, soprattutto in questo periodo: gli anziani. Una cantata di Pino Daniele – “E cammina cammina”, è il testo scelto per descrivere questa idea raccontata dall’assessore Gerardi e cantata insieme a sua figlia, Elisa.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/783273738828058/
VIDEO 15: LUCIO ROMANO
COMUNITÀ è la parola scelta da Lucio Romano , assessore alla Cultura del Comune di Gioia del Colle.
La parola alla base è “Exspecta”: l’incipit delle sue riflessioni tutte dedicate alla costruzione e al recupero dell’identità collettiva, ora violentemente interrotto dal coronavirus. Un accorato appello proveniente da Gioia del Colle e rivolto alla nostra Regione, affinché tutto questo non si esaurisca nei nostri cuori ma vada avanti, con la prospettiva di una crescita sempre più sentita da tutti i cittadini.
https://www.facebook.com/teatropubblicopugliese/videos/670841723721280/
E nei prossimi giorni on line anche i contributi di: Fabiano Marti, assessore alla cultura di Taranto,
Oltre le parole non dette, pensa al significato, anzi, ai significati del teatro. Tanti, molteplici, elevati a veri e propri concetti che racchiudono tutte le parole non dette di questo spazio, e anche oltre. tra tutte “Bellezza”.
L’assessore di Cisternino, Francesca Tozzi, con un invito alla lettura- all’ombra di un ulivo , in campagna, dove si trova seguendo #iorestoacasa. Dal foggiano, l’assessore del Comune di Torremaggiore, Ilaria Palma, neomamma, con in sottofondo il pianto della bambina, ci invita a considerare tutto quello che per mancanza di tempo non riusciamo a godere, famiglia, lentezza.
Da Francavilla Fontana giunge una doppia voce: l’assessore alla cultura, Maria Angelotti, che sceglie la parola Legami e un passo tratto dal racconto Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry , un passaggio in cui emerge quanto “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere” e Si possa anche solo ”voler guadagnare il colore del grano”. Sergio Tatarano, assessore ai diritti civili, ci fa scoprire una filastrocca di Gianni Rodari , Il cortile di città, dove i bambini “Così tristi così seri sembrano tanti prigionieri” sono costretti a rimanere a casa per un regolamento cittadino, la situazione più innaturale in cui i nostri piccoli possano trovarsi.