Il pesce puzza dalla testa. È questo il senso di una lettera indignata inviata alla nostra redazione da un gruppo di metalmeccanici della zona Asi di Foggia. L’intento dei lavoratori è quello di far comprendere il clima in azienda. Le informazioni potrebbero aiutare a far luce sui due attentati subiti da alcuni sindacalisti nelle scorse settimane.
Ecco quanto scrivono, promettendo che si tratta solo della “prima puntata”.
“Siamo un gruppo di lavoratori amici dipendenti azienda Fiat Fpt ex Sofim di Foggia, stufi, stanchi ma non rassegnati, sia vecchi dipendenti che nuovi, anzi quelli più arrabbiati. Vorremmo portare alla vostra attenzione alcune nostre riflessioni tutte veritiere di conferme. In primis parliamo dell’incendio accaduto a due sindacalisti e componenti di segreteria Fim Cisl.
Noi siamo dell’avviso che i sindacalisti e i segretari debbano essere da esempio a noi lavoratori per la correttezza e la serietà sul lavoro. Possiamo ben dire che il pesce puzza dalla testa, la segretaria Fim che arriva in azienda all’ora di pranzo per usufruire della mensa, vestita in abiti civili e subito dopo si fa un giro per lo stabilimento insieme a qualche suo accolito, in barba alle norme antinfortunistiche, ma in Sofim non è una novità basta guardare i non infortuni dichiarati, girati in malattia. Lo stesso sindacalista vittima di attentato arriva in azienda alle 10 ed andare via alle 18 di sera oltre l’uscita per lui delle 16.15 con ingresso alle 7.45 per i comuni mortali. Non solo loro, ma anche un ex segretario Fismic, che tutto il giorno va a zonzo per lo stabilimento e poi va a negli spogliatoi alle 15 per poi girare in abiti civili fino alle 16.15 ora di uscita, mentre se trovano un operaio 5 minuti prima viene a loro contestato. Solo alcune anomalie presenti, grazie alla complicità del capo del personale ormai da oltre otto anni qui in Sofim, dove sono passati tre, quattro direttori di stabilimento, ma lui resiste. Assunzioni a gogò, ormai tutti sanno che per assumere un povero figlio bisogna rivolgersi a questi potenti del momento”.
I lavoratori entrano poi nello specifico di alcuni legami e assunzioni dei vari congiunti dei sindacalisti con distacco.
“Tutto ruota intorno a questo sistema clientelare delle assunzioni. E noi poveri mortali che ne paghiamo le conseguenze. A noi ci calpestano con turni massacranti, tre turni in alcune aree, lavorare senza sosta addirittura per 56 ore settimanali. Fare l’inventario con i giubbotti per il troppo freddo, mancanza di indumenti, tutto al risparmio. Ma sarebbe più semplice recuperare efficienza facendo lavorare i 21 delegati e i segretari, salvo qualcuno. Gli stessi che hanno affisso un volantino con tanto di firma voluto dalla direzione per dirci che siamo obbligati a fare i tre turni, dopo che alcuni di noi hanno inoltrato denuncia. Ormai non esiste confronto, non esiste fare assemblee, cercano di ovviare facendo ogni tanto qualche volantino. Si dimettono molti ingegneri assunti da qualche anno, formati e se ne vanno via. Assumono altri ingegneri ma sempre e solo in alcune zone, molti da Potenza. A Foggia e provincia non abbiamo ingegneri capaci? Possibile che molti vanno via? Le considerazioni fatte dall’ultimo direttore che si è recato reparto per reparto per parlare con noi dicendo che esiste un clima di omertà e che era costretto ad andare via perché non lo facevano lavorare. Tutto questo, solo una parte, con la complicità del sindacato ma per primo la Fim Cisl ora riferimento dell’azienda. Spostamenti di persone da un posto ad un altro, solo clientelismo. Non guardando alla professionalità ma solo facendo figli e figliastri. Siamo stanchi e stufi, stressati, alcuni di noi soffrono della sindrome di burnout, spiegatelo a questi pseudo sindacalisti e segretari. Speriamo che venga fatta una indagine approfondita del perché questi incendi. Guardate in fondo al tunnel”.