Nasce “CdA Foggia”, il Comitato per l’istituzione della Corte di Appello (e conseguente Direzione Distrettuale Antimafia) a Foggia.
Il Consiglio direttivo del Comitato, presieduto dall’avvocato Antonio Maruotti del Foro di Foggia e rappresentato dal consigliere comunale di maggioranza Alfonso Fiore, plaude alla istituzione della D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) inaugurata sabato scorso, alla presenza del Ministro dell’Interno, presso la caserma Miale di Foggia, che ha già portato in città una squadra composta da venti operatori fra poliziotti, carabinieri e finanzieri.
Tuttavia, come commentano dal Direttivo, la D.I.A. a Foggia è solo un primo passo, non affatto un traguardo. Essa è, e rimane, una sezione operativa alle dirette dipendenze del Centro Operativo di Bari. Cosa diversa, e di altra natura, è l’istituzione della D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia) che richiede, appunto, la nascita del Distretto e della Corte di Appello a Foggia.
L’istituzione della Corte di Appello in Capitanata, tuttavia – tiene a spiegare il Direttivo del Comitato – non è di preminente importanza solo per la conseguente ed inevitabile nascita del distretto territoriale (che crea così una nuova geografia giudiziaria) e, quindi, l’istituzione della D.D.A. a Foggia (cioè un pool di magistrati inquirenti impiegati esclusivamente nel contrasto alla criminalità organizzata), bensì anche per l’importante autonomia e maggiore efficienza della macchina giudiziaria di Capitanata senza contare gli innumerevoli benefici economici, oltre al maggior numero di posti di lavoro, di cui godrebbe Foggia e l’intera Provincia.
Il Consigliere Fiore spiega, infatti, che “è inconcepibile che la Provincia di Foggia, la terza più vasta d’Italia, più grande della Valle d’Aosta, non abbia la Corte di Appello. E’ inconcepibile che per appellare una sentenza, sia civile che penale, emessa dal Tribunale di Capitanata, un cittadino delle Isole Tremiti piuttosto che dei Monti Dauni, a confine fra la Campania e il Molise, debba fare ancora ricorso a Bari.
È assurdo che vi siano sedi distrettuali di Corte d’Appello in capoluoghi che non hanno un terzo del contenzioso di Capitanata, che non hanno le criticità di questo territorio, tanto bello quanto difficile, e – paradossalmente – non ve ne sia una a Foggia.
Senza voler elencare gli ulteriori risvolti positivi della CdA a Foggia fra cui, meramente a titolo di esempio, l’istituzione del “Tribunale del Riesame”, del “Tribunale per i minorenni” e, anche, perfino della Sede degli esami di Avvocato che i giovani praticanti di Capitanata troverebbero come una manna dal Cielo non dovendo così più affrontare la dura “tre giorni” degli scritti, pernottando in albergo a Bari”.
“La Corte d’Appello a Foggia non è una concessione, è un sacrosanto diritto della cittadinanza” chiosa Maruotti. “Mi impegno a portare sui tavoli tecnici e istituzionali le iniziative che il comitato vorrà realizzare e portare avanti per il bene comune della Cittadinanza di Foggia e di Capitanata” conclude il consigliere comunale, Alfonso Fiore.