In un articolo del Corsera si raccontano le trame internazionali che ormai vedono Giorgia Meloni, in sostituzione di Matteo Salvini, la nuova e forte leader del sovranismo in Italia. Se Salvini ha già toccato il suo apice, l’ascesa di Giorgia Meloni è ancora tutta da stimare, ove si consideri che certa destra italiana non riesce a riconoscersi negli atteggiamenti “plebei” e populisti del Capitano.
Quanto può crescere ancora la creatura di Giorgia Meloni, i Fratelli d’Italia? Se lo chiedono anche in Puglia, dove la frattura per la candidatura alla presidenza sta portando tutti alla cautela. I moderati, che alcune settimane fa si erano fiondati nel centrodestra in cerca di spazi nelle civiche, se la Lega dovesse spuntare il suo anti Emiliano, farebbero fatica a far votare un leghista, almeno così raccontano alcuni fittiani. Può anche essere che il centrodestra alla fine si frantumi in due tronconi, decretando così la vittoria quasi certa di Emiliano. La linea politica salviniana sarà dettata lunedì 17 a Roma in un’assemblea nazionale con tutti i dirigenti del partito.
Quel che è certo è che in questo momento, con la lista della Lega già chiusa in provincia di Foggia (sebbene si favoleggi ancora di un possibile ingresso di Leo Di Gioia), i Fratelli d’Italia, che nei sondaggi superano abbondantemente il 13%, appaiono i più attrattivi.
Sono tante in queste ore le manovre di chi vuole entrare nella lista dei meloniani insieme a Giannicola De Leonardis e Bruno Longo. Uno di questi è Max Di Fonso, campione di consensi al Comune di Foggia, il quale sta cercando attraverso i vertici del suo sindacato di avere un contatto diretto a Bari con Marcello Gemmato e a Roma con la stessa Meloni e con Guido Crosetto, anima economica del partito.
Queste mire però sembrerebbero non piacere troppo agli organismi locali e in particolare al coordinatore provinciale Giandonato La Salandra, che stando ai rumors, avrebbe messo i primi veti, bloccando l’ingresso a Di Fonso, uomo “dalle mille casacche”.
Non ci sarebbero invece niet se a decidere ad indossare la pettorina fiammante meloniana fosse Michaela Di Donna e con lei il sindaco di Foggia Franco Landella. Con un candidato presidente leghista quanto consenso rimane a Forza Italia? I Landella-Di Donna, che non hanno mai cambiato partito nella loro lunga storia politica, ci stanno pensando. Del resto il sindaco era apparso aperturista anche su Italia Viva. È ovvio che tutti gli azzurri si stanno guardando intorno: Forza Italia, nonostante la vittoria della Calabria, è un partito con poco appeal, avviato verso l’estinzione.
Come è stato già detto mancano le Sorelle nella famiglia dei Fratelli d’Italia, fatta eccezione per la trasversalissima sangiovannese Nunzia Canistro, e una donna come Michaela farebbe assai comodo ai meloniani locali, che potrebbero così vantare la lista più forte di Puglia e quella con la competizione interna più agguerrita.