Salvare gli Eremi di Pulsano, con un lavoro di rete tra enti e associazionismo. Di questo si è parlato lo scorso 7 febbraio durante un’assemblea pubblica nella Green Cave di FestambienteSud a Monte Sant’Angelo. Un appuntamento organizzato in seguito al crollo dell’ingresso del Mulino nel Vallone dei Romiti, nel Parco Nazionale del Gargano.
Andrea Stuppiello, archeologo e guida ufficiale dell’Abbazia di Pulsano e Franco Salcuni, dirigente di Legambiente, domenica scorsa, avevano inscenato una protesta singolare presso l’eremo, invitando associazioni e istituzioni a raggiungerli per rendersi conto di persona della situazione di degrado in cui versa non solo il Mulino, ma tutti i 24 eremi.
Segnalando la pericolosità del Mulino, dove sono possibili nuovi imminenti crolli, i due attivisti si sono confrontati con gli ospiti presenti all’assemblea. Hanno portato i propri contributi, tra gli altri, Saverio Russo, presidente del Fai Puglia, Caterina Forcella, presidente del CAI Foggia, Alberto Cavallini, storico locale e socio dell’associazione Abbazia ed Eremi di Pulsano.
“Numerose le associazioni e i cittadini che si sono riuniti – sottolinea Franco Salcuni – per discutere sul futuro degli eremi di Pulsano. Il proposito comune è costituirsi in coordinamento per avanzare proposte e stimolare le soluzioni che possano assicurare la salvaguardia del complesso eremitico”.
“Sebbene gli eremi siano sempre stati sempre utilizzati come bandiera comunicativa nelle iniziative di marketing territoriale – hanno evidenziato in una nota gli organizzatori dell’assemblea –, tranne pochi sporadici interventi ad opera di alcune meritorie associazioni, nulla è stato fatto per la loro tutela. L’assenza del vincolo archeologico, la proprietà privata e frammentata, la mancanza di un progetto unitario e l’assenza di una regia da parte di tutti gli enti che hanno la responsabilità di conservare questo patrimonio, hanno già pesantemente compromesso lo stato di salute del sito che rischia a questo punto di sparire per l’immobilismo di tutti”.