“È una giornata storica per il Don Uva, dopo 21 anni abbiamo riconvertito l’ex manicomio creando una vera e propria cittadella delle cronicità. Un ulteriore passo nel progetto di rilancio, un vero e proprio miracolo che ha consentito la tutela di 1600 posti di lavoro e la stabilizzazione, nel 2019, di altri 100 operatori”. Paolo Telesforo a Bisceglie scandisce bene le parole, sottolineando il “miracolo italiano” partorito nella sua Foggia, proprio nel giorno in cui ignoti hanno piazzato l’ennesima bomba ai danni di dirigenti del gruppo.
“Da generazioni ci occupiamo di sanità e siamo stati sempre dalla parte delle istituzioni, della magistratura e dello Stato, non indietreggeremo mai di un centimetro”, ripete come un mantra a chi evidenzia la preoccupante coincidenza della deflagrazione nel giorno della “festa” della Casa Divina Provvidenza. “Nel 2019 conseguiremo un altro importante risultato in bilancio, raddoppiando gli utili. Stiamo investendo molto, facendo seguito all’importante lavoro del commissario Bartolo Cozzoli e con il sostegno della Regione Puglia, guidata da Michele Emiliano. Mentre al Mise ci sono più di 150 procedure di crisi aziendali, noi abbiamo completato una delle operazioni di salvataggio più complicate d’Italia”.
Proprio il governatore ha puntato il dito contro “la stupidità umana di chi vorrebbe interrompere con la violenza uno dei maggiori esempi di rinascita al Sud“: “Questa è una delle esperienze più importanti nella sanità, noi saremo sempre al fianco di esperienze come questa, perché, quando funziona in maniera efficiente, la gestione privata può diventare termine di paragone per le nostre strutture completamente pubbliche. A noi piace l’indipendenza e l’autonomia dei privati quando le strutture funzionano con efficienza”.
Poi, riferendosi alla bomba al “Sorriso di Stefano”, ha parlato di “attacco senza precedenti”: “Altre città in passato sono state messe a ferro e fuoco, Bisceglie compresa, e sapete come è cambiata questa città – ha ricordato -. A Foggia, nel profondo Sud, qualcuno ha salvato migliaia di posti di lavoro e, al contempo, ha preso le distanze dalla criminalità. Evidentemente, una novità troppo grossa per chi è abituato a dinamiche mafiose. Saremo sempre al fianco degli imprenditori validi e visionari come Paolo Telesforo”.
Nell’anno che si è appena concluso, Universo Salute ha ottenuto la Certificazione di Qualità, per le strutture di Bisceglie e Foggia, dove gli ispettori hanno riscontrato la piena conformità delle procedure agli standard ISO 9001:2015. Oltre a conseguire il primato nelle graduatorie relative alla valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero pubbliche e private. Nel 2019 la sede di Bisceglie ha ottenuto il primato assoluto nella valutazione partecipata del grado di umanizzazione nelle strutture di ricovero-riabilitative. Nella graduatoria finale della ricerca promossa da Regione Puglia, Aress e Agenas la sede di Foggia è risultata prima tra le strutture per acuti.
Per Universo Salute, che occupa ormai un posto d’onore nella gerarchia della sanità pugliese privata accreditata, si tratta di importanti riconoscimenti, emblematici del livello di indiscussa eccellenza raggiunto nel panorama della sanità pugliese, ma che per l’amministratore delegato Telesforo rappresentano solo dei punti di partenza in una complessa operazione di rilancio, coniugando un verbo condiviso ab origine: “demanicomializzare”. La riconversione degli istituti ortofrenici, dopo oltre 20 anni, è uno dei processi più imponenti a livello europeo. Laddove c’era il manicomio oggi c’è la cittadella della cronicità, della disabilità, della riabilitazione, oltre che dell’assistenza al malato terminale.
“Il raggiungimento della fase finale di questo lungo processo passa attraverso la sintonia tra la capacità d’impresa e la buona politica – è stato detto durante il congresso di oggi -, che ha reso possibile la realizzazione di un piccolo, nuovo miracolo italiano, di assoluta marca meridionale, così come sarebbe piaciuto ad un meridionalista pratico come Don Pasquale Uva”. C’erano tutti oggi – dal presidente del CdA, Giancarlo Pecoriello, ai direttori generali delle Asl Bat e Foggia, il vescovo di Oria Vincenzo Pisanello e tutte le autorità -, in una sala gremita. Mancava però l’altro imprenditore della sanità privata, Michele D’Alba, socio nell’operazione di acquisizione delle strutture di Foggia, Potenza e Bisceglie di Universo Salute. “Ero fuori regione, altrimenti avrei partecipato”, ha commentato.