Bombaroli foggiani alla sbarra. Il pm Matteo Stella ha chiesto 8 anni di carcere a testa per Gaetano Gramazio, 46 anni e Luigi Mondelli, 29 anni, accusati di aver fatto saltare in aria due bancomat del capoluogo dauno, uno in piazza Umberto Giordano, l’altro in via Padre da Olivadi. Due deflagrazioni tremende che svegliarono l’intera città.
Gramazio e Mondelli, entrambi già noti per reati contro il patrimonio, furono arrestati dagliagenti della squadra mobile di Foggia e del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo, gravemente indiziati dei delitti di furto pluriaggravato in concorso e fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Secondo chi indaga avrebbero partecipato sia alla fase preparatoria e sia all’esecuzione degli assalti.
Insieme ad altri malviventi in corso di identificazione, i due imputati sarebbero protagonisti dei furti avvenuti il 3 aprile e 17 maggio scorsi, rispettivamente presso le filiali foggiane della “Banca Popolare di Milano” e della “Banca Popolare di Novara”.
Alle prime luci dell’alba del 3 aprile, più persone travisate giunte in loco con due auto provento di furto, piazzarono presso lo sportello ATM della Banca Popolare di Milano un ordigno, mediante la tecnica della “marmotta”, sottraendo a seguito dell’esplosione circa 6.000 euro, dandosi successivamente alla fuga, non prima di aver cosparso la strada prospicente la banca con numerosi chiodi a quattro punte. Con la medesima tecnica, il 17 maggio, i banditi infransero la vetrata della Banca Popolare di Novara creando una rampa attraverso l’utilizzo di sacchi di sabbione, per il superamento del dislivello costituito dai gradini. A seguito della breccia creata, come avvenuto per il primo “colpo”, fu inserito all’interno del bancomat il congegno, ancora la “marmotta”, e fatto esplodere l’ATM, in tal maniera sottraendo 10.000 euro circa.
Le risultanze investigative acquisite dagli inquirenti, attraverso la sintesi di metodi tradizionali coniugati con attività di tipo tecnico, permisero in pochissimo tempo l’emissione dal parte del gip di una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due, dando una celere ed efficace risposta ai reati contro il patrimonio posti in essere.