Cresce il “Parlamentino” dell’Università di Foggia. I delegati del nuovo corso targato Pierpaolo Limone saranno 37 (erano 11 con Maurizio Ricci). L’università “smart” del giovane magnifico punterà sulla “condivisione” dei processi, sia all’interno (per questo la squadra si è allargata molto) che all’esterno. Ognuno avrà il proprio indirizzo specifico, sul solco delle attività già portate avanti dai singoli docenti negli anni. Secondo Limone così sarà “più agevole l’attività di coordinamento”, per evitare qualsiasi discrasia di processo capace di dispiegare effetti negativi sulla programmazione, già di per sé complicata per via delle dinamiche di assegnazione delle risorse.
In via Gramsci oggi erano presenti – oltre ad una rappresentanza dei 37 – i prorettori Agostino Sevi (Personale) e Giuseppe Carrieri (Area medica e scuole di specializzazione). Ma la lista lunga conta molte riconferme e alcune novità: Antonio Ambrosi (Rapporti con il servizio sanitario nazionale), Barbara Cafarelli (Didattica), Antonella Cagnolati (Pari opportunità), Giuseppe Calabrese (rapporti con le aziende), Anna Maria Campanale (Formazione in ambito penitenziario), Nazzareno Capitanio (Ricerca), Giulio Cappelletti (Performance socio-ambientali), Maria Caroprese (Placement), Gilda Cinnella (Skill labs e formazione innovativa in area medica), Donatella Curtotti (Sport), Daniela Dato (Orientamento), Caterina De Lucia (Sostenibilità economica dello sviluppo del patrimonio immobiliare), Vera Fanti (contratti e appalti), Gabriele Fattori (sistema bibliotecario), Mario Pio Fuiano (Affari generali), Luca Grilli (Dati e flussi informativi), Isabella Loiodice (Formazione), Pierpaolo Magliocca (Welfare aziendale), Maria Grazia Masselli (Dottorato), Giovanni Messina (Terza missione e trasferimento tecnologico), Massimo Monteleone (Grant office), Luigi Nappi (Innovazione tecnologica in area medica), Giuseppe Nicoletti (Bisogni educativi speciali), Antonello Olivieri (Studenti), Rossella Palmieri (Comunicazione e rapporti con il territorio), Claudia Piccoli (Relazioni internazionali), Vittoria Pilone (Sostenibilità), Chiara Porro (Erasmus), Maurizio Quinto (Informatica), Mauro Romano (Bilancio), Giandomenico Salcuni (Educazione alla legalità), Edgardo Sica (Strategia Hr), Antonio Stasi (Innovazione sociale), Michele Trimarchi (Riservatezza, trasparenza, anticorruzione) e Maria Turchiano (Archivi e sistema museale).
“Uno dei primi passi importanti del nuovo corso sarà la conferenza di Ateneo, prevista a Giurisprudenza dall’11 al 13 dicembre – ha spiegato Limone -, sarà una sperimentazione importante per calarci nel territorio. Ci apriremo, attraverso tavoli tematici, alle proposte che ci arriveranno, per redigere il piano strategico triennale. Abbiamo scelto alcuni luoghi simbolici per questi ‘tavoli’, dal Lanza alla sala consiliare del Comune di Foggia. Questa fase ci servirà a gettare le basi per il futuro dell’Unifg, e ogni delegato avrà il compito di agire nel suo determinato settore di riferimento”.
La luna di miele del nuovo corso si apre dunque con l’ascolto e con il tentativo di ridurre al minimo i vecchi screzi intestini. A cominciare dal personale. La tecnostruttura, per cui è già partito un piano formativo, sarà ‘ricompensata’ con gli adeguamenti economici previsti dalle posizioni e saranno previste “pochissime nuove assunzioni”. Negli ultimi sei anni il Fondo di finanziamento ordinario per l’Unfg è aumentato del 20%, un risultato straordinario (soprattutto tra le università meridionali) che permette metter mano alle progressioni verticali e orizzontali non appena ci sarà la disponibilità economica. Sull’edilizia, non ci saranno margini, mentre si sta lavorando ad un masterplan per la Fiera: l’idea è quella di creare un maxi hub di Agraria per la ricerca, in un progetto sincronico con lo sviluppo dell’Ente. Risorse permettendo. Bisognerà, infatti, intercettare fondi privati per realizzare l’idea strategica. “Siamo appena partiti ma abbiamo già molte idee per integrarci al meglio con il territorio e con il sistema delle imprese, migliorando al contempo la qualità dell’offerta agli studenti”, conclude Limone. Le aspettative sono alte.