I Cera davanti al gip di Foggia. Chiesta revoca misura cautelare, “nelle intercettazioni solo chiacchiere”

Il giorno dell’interrogatorio di garanzia per Angelo e Napoleone Cera, politici di San Marco in Lamis arrestati e posti ai domiciliari per tentata concussione in un blitz di Procura di Foggia e Guardia di Finanza.

I due, padre e figlio, il primo ex parlamentare, il secondo consigliere regionale, esponenti di primo piano dell’Udc, sono comparsi oggi nel Tribunale di Foggia dinanzi al gip, Armando Dello Iacovo.

Primo a parlare Napi Cera, difeso dagli avvocati Sisto e Curtotti, mentre papà Angelo (legali Sisto e Spagnoli) attendeva all’esterno dell’aula penale numero 7. Dai Cera è accorso anche Cosimo Titta, ex consigliere comunale di Manfredonia che, secondo l’accusa, i due imputati avrebbero provato a piazzare, attraverso pressioni in Regione, a capo della Asp Castriota-Corropoli di Chieuti, senza riuscirci.

I legali hanno chiesto la revoca della misura cautelare spiegando che in alcun modo i Cera avrebbero potuto porre fine ai consorzi. “Tanto è vero – dice Curtotti – che domani in Regione si discute della possibilità di estendere i poteri dei consorzi stessi. Abbiamo prodotto atti corredati da comunicati stampa per mostrare tutta l’attività del mio assistito – prosegue l’avvocato – ma soprattutto abbiamo spiegato che non ci sono mai state pressioni nei confronti dei vertici del Consorzio di Bonifica. Nelle intercettazioni emergono solo chiacchiere”.



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