“Siamo una carovana di macchine, in viaggio verso Firenze”, annuncia Lorenzo Frattarolo a l’Immediato in direzione Leopolda 10 per il battesimo di fuoco del nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva. Con lui, renzianissimo che non s’è perso neppure una Leopolda, molti renziani di Capitanata vecchi e nuovi, a cominciare dall’ex presidente della Commissione Sanità Dino Marino, l’ex dirigente dem e imprenditore cooperativista Ugo Fragassi, la ex sindaco di Orta Nova Iaia Calvio e l’ex presidente del Pd, il viestano Aldo Ragni, il sipontino Matteo La Torre, figlio di Franco. Nell’auto con Dino Marino, l’imprenditrice Angela Siena e l’ingegnere Antonio Brescia. Per proprio conto, invece, la ex presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Rosa Cicolella in treno con suo figlio e il civico Antonio De Sabato, candidato e campione di consensi (ma non eletto) alle scorse amministrative nella lista di Leo Di Gioia Senso Civico e animatore del contenitore culturale e politico Possibili Scenari, presentato lo scorso 15 ottobre insieme all’ex candidato sindaco del centrosinistra extralarge Pippo Cavaliere.
“Voglio continuare in maniera massiccia a fare politica per dare vita ad una rete dal basso per Foggia, i nostri sono accorgimenti per trasformare la città, cerco il cambiamento e la trasformazione implica qualcosa che deve accadere. Sto andando a Firenze a titolo personale, scegliere Italia Viva non rappresenta il senso della mia partecipazione alla Leopolda, per il momento la curiosità per il progetto di Renzi mi spinge ad essere presente”, osserva il manager culturale e sindacalista alla nostra testata web.
Non sono in viaggio per la Leopolda tanti che se ne erano avvicinati negli anni scorsi. “Ho già dato”, è la risposta del commercialista Francesco Pastore. È a Foggia anche Rosario Cusmai, che aveva creduto all’allora Partito della Nazione.
Si comincia stasera alle 21 ricordando i primi 10 anni della Leopolda. “Anziché perderci in struggenti nostalgie ragioneremo di come sarà il mondo tra 10 anni. E di quale Italia vogliamo. Presenteremo una sorta di business plan per l’Italia, fatto di crescita e sostenibilità, raccontando quali saranno le nostre sfide ambientali, infrastrutturali, economiche dei prossimi anni. Come saranno le città intelligenti di domani. Racconteremo il futuro perché vogliamo costruirlo, non solo aspettarlo. E il titolo di questa Leopolda è ITALIA 2029. Siamo la Casa del futuro, non la Casa della nostalgia”, ha scritto Renzi nella sua E-news.
Dalle 11 domani si comincia con la consueta formula dei tavoli. Saranno circa 50, la metà dei 100 del 2014 per un partito, Italia Viva che i sondaggi dicono assestarsi intorno al 4,02%. Nel pomeriggio di domani spazio agli interventi dal palco, fino alle 17.30 quando inizierà la cerimonia di presentazione del simbolo che tra i tre ha vinto la gara online. Ci saranno contestualmente l’atto costitutivo, la carta dei principi, l’apertura formale delle iscrizioni a Italia Viva, Parlamentari e Millennials, tutti insieme, saliranno sul palco per svelare il logo e simbolicamente pianteranno il primo albero.