La delegazione della CISL FNS composta dal segretario generale Puglia, Crescenzio Lumieri e dal segretario generale Foggia, Carmine Miroballo, ha effettuato questa mattina una visita nei luoghi di lavoro dove presta servizio il personale di Polizia Penitenziaria, purtroppo registrando lo stallo della situazione già esistente nella precedente visita effettuata in data 17 luglio. “La situazione è inaccettabile. Attualmente l’organico sembra essere completo con 260 unità ma non sono sufficienti perché il taglio della Madia ci ha azzerato gli organici che erano necessari per la gestione dell’istituto. Il sovraffollamento è pari al doppio della popolazione detenuta – evidenzia Lumieri -: 630 presenze ad oggi, mentre dovrebbero essere 320. È un dato negativo. Molti lavoratori svolgono il doppio turno addirittura su tre piani, in alcuni casi. L’istituto foggiano il pomeriggio e la notte è abbandonato a sé stesso. Questa realtà non può più sussistere – continua -. La sanità, inoltre, non garantisce le cure minime e vorrei che la regione agisse in merito”.
La gestione delle risorse umane determina una grave sofferenza in relazione alla vivibilità del contesto lavorativo, sottoponendo il personale utilizzato nelle turnazioni, a stress correlato, poiché il personale operante è evidentemente sottoposto a turni massacranti che, di fatto, già in programmazione, hanno una previsione lavorativa di 8 ore per turno ma, quasi quotidianamente, i turni 8/16 si prolungano fino alle 18 o, addirittura, alle 24 e, quelli di 16/24 fino alle 8 del giorno seguente.
I turni lavorativi raggiungono le 16 ore e in tale contesto devono affrontare l’attività quotidiana e tutte le attività ordinarie e trattamentali che non subiscono alcuna riduzione, tenuto conto, tra l’altro, del gravissimo sovraffollamento esistente nell’Istituto Penitenziario. La CISL FNS con l’arrivo del nuovo dirigente, auspicava l’avvio di una nuova organizzazione del lavoro, affinché i carichi venissero distribuiti in modo più equo, coinvolgendo tutto il personale, in attesa del paventato aumento dell’organico proposto dall’Amministrazione Penitenziaria Centrale che ha incaricato una commissione per la ridefinizione degli organici degli istituti della Puglia, sottodimensionati. Di fatto, il dirigente ha integrato la forza lavorativa di una unità operativa “sopravvitto – conto/correnti”, area che dovrebbe essere assegnata al personale del comparto ministeri. Ciò non incoraggia certamente il percorso utile a fronteggiare il disagio del personale del servizio a turnazione.
Purtroppo, i recenti episodi di cronaca che hanno interessato l’istituto dauno, hanno confermato lo stato di grave malessere del personale, documentato dalle tantissime aggressioni subite dallo stesso e, i ritrovamenti di cellulari utilizzati dai detenuti per comunicazioni all’esterno, affermano la necessità di una immediata integrazione del personale necessario alla corretta gestione dei posti di servizio esistenti, dotando il personale di attrezzature tecnologiche utili ad una corretta rilevazione di attrezzature tecnologiche a loro volta utili a fronteggiare le esigenze del servizio. “Riguardo alla strage di Orta Nova vorrei essere cauto – ha dichiarato il segretario generale -. Il personale all’interno ha subito aggressioni ripetute, c’è un evidente disagio che ovviamente non aiuta nel contesto sociale con le famiglie. Bisognerà indagare sul caso e capire se ci sono delle responsabilità. Io di certo, da sindacalista, non mi sento né di dare questa responsabilità né di escluderla del tutto”.
La direzione deve avviare nell’immediatezza un confronto con le organizzazioni sindacali al fine di riorganizzare al meglio le risorse a disposizione, riducendo lo stress lavorativo del personale utilizzato nelle turnazioni e incrementando le unità utilizzate nei turni pomeridiani e notturni. La CISL FNS metterà a disposizione dei lavoratori le strutture del patronato INAS, al fine di assistere i lavoratori nelle vertenze per malattie professionali dovute appunto allo stress correlato al disagio lavorativo evidenziato. Il lavoro, anche per la Polizia penitenziaria, deve essere un luogo dove ci sia il rispetto delle regole e della dignità e non possiamo assistere allo stato di abbandono esistente nelle strutture penitenziarie pugliesi. Il gravissimo sovraffollamento si ripercuote esclusivamente “sulle spalle” della Polizia Penitenziaria. Da tempo, sul territorio foggiano, proprio a causa della situazione delinquenziale, le altre forze dell’ordine hanno ottenuto consistenti aumenti d’organico. La Polizia Penitenziaria, nonostante le riunioni effettuate presso la Prefettura di Foggia, con la riunione del Comitato di Sicurezza, ha ottenuto solo decurtazioni d’organico a causa delle quiescenze. Questa organizzazione sindacale, a breve, avvierà manifestazioni di protesta nell’ipotesi in cui l’Amministrazione non avvii i percorsi di rivisitazione dell’organizzazione del lavoro, nonché l’integrazione del personale.