“La bellezza viene imposta da un processo politico, è l’opinabile assoluto, le democrazie la gestiscono in maniera. Questa legge era un mio sogno da quando ero sindaco di Bari e la studiavamo insieme a Legambiente”.
Ha esordito così il presidente Michele Emiliano presentando la legge sulla Bellezza insieme all’assessore Alfonsino Pisicchio. L’evento di questa mattina rappresenta il secondo Focus Group (degli otto previsti in Fiera, padiglione 152, sala 1) del percorso partecipato del Piano Strategico della Puglia.
Il percorso di questo anno e mezzo è concluso: la Regione ha ragionato con le comunità pugliesi. 8 tappe coi tour della bellezza, 3mila cittadini ai tavoli, 400 stakeholders ascoltati per disegnare una legge sulla qualità del vivere, nel paesaggio e nel costruito sul territorio. È stato messo in piedi un processo apprezzato dalla Fondazione del Principe Carlo che ha chiesto lumi sulle buone prassi sulla utilità e sulla partecipazione alla legge. Il disegno è stato anche veicolato in Francia”.
“Negli anni fui molto additato: Tu sei buono solo a demolire, mi dicevano, ma abbiamo anche molto costruito con l’Arca. Il paesaggio è importante, ma sul costruito si caratterizza l’Italia, è difficile che qualcuno abbia edifici migliori dei nostri. Oggi c’è una minore qualità del passato, ma non voglio passare da demolitore a Lorenzo il Magnifico, anche perché le citazioni fiorentine oggi non sono adatte”, ha chiuso il Governatore con una battuta e un riferimento all’attualità e alla scissione di Matteo Renzi.
Molte domande e tanti dubbi sulla legge: su può imporre la bellezza? !Non è questo il senso della legge!, ha spiegato Pisicchio. “L’idea era mettere al centro la propria storia, alcuni luoghi sono stati trasformati.
La legge, che non parla di province ma di ‘mosaico pugliese’, si delinea in Linee guida e in una Carta della Qualità urbana, una carta che verrà allegata alla Legge e che presenterà i criteri minimi strategici di bellezza”.
La legge, che seguirà i passaggi istituzionali (giunta regionale, V Commissione regionale e via libera definitivo dal Consiglio regionale), ha diversi obiettivi: valorizzare e proteggere la bellezza del territorio pugliese; abbattere o recuperare i cosiddetti “detrattori della bellezza” che oggi deturpano i territori; perseguire “un’alta qualità costruttiva” negli interventi di trasformazione dei luoghi urbani e periurbani.
La legge individua delle azioni concrete come l’istituzione gli Ecomusei delle diverse macro aree che formano il Mosaico delle identità pugliesi, l’elaborazione delle Linee guida per la Strategia delle Trasformazioni Urbane e il partenariato pubblico privato per la gestione del sistema integrato del governo del territorio.
Vengono istituiti i PAT, i Piani Articolati delle Trasformazioni, strumenti esecutivi per promuovere la riqualificazione il riuso e la rifunzionalizzazione di parti significative di città e di sistemi urbani mediante interventi organici di interesse pubblico. I programmi si fondano su un’idea-guida di rigenerazione legata ai caratteri ambientali e storico-culturali dell’ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alle istanze degli abitanti. Essi comportano un insieme coordinato d’interventi in grado di affrontare in modo integrato problemi di degrado fisico e disagio socio-economico, il contrasto all’esclusione sociale degli abitanti attraverso la previsione di una molteplicità di funzioni e tipi di utenti e interventi materiali e immateriali nel campo abitativo, socio-sanitario, dell’educazione, della formazione, del lavoro e dello sviluppo. I piani articolati delle trasformazioni sono predisposti dai comuni singoli o associati o sono proposti ai comuni da altri soggetti pubblici o privati, anche fra loro associati e assumono gli effetti di strumenti urbanistici esecutivi; in quest’ultimo caso si applica la previsione di cui alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 16 della legge regionale 27 luglio 2001, n. 20.
Altra novità importante è la “La Carta della Qualità Urbana” che permetterà ai Comuni di individuare gli immobili e le aree da sottoporre a speciali regimi di tutela con diverse tipologie di interventi di tipo conservativo, di qualificazione edilizia e di addensamento e sostituzione urbana.
Sono inoltre previsti diversi incentivi fiscali (riduzione del contributo di costruzione), urbanistici (perequazione, compensazione, incentivi volumetrici ma solo nel territorio urbanizzato e senza ulteriore consumo di suolo) e alla qualità dell’architettura (ecosostenibilità, ricorso al concorso di progettazione, opere d’arte).
L’ultimo articolo della legge abroga invece diverse leggi regionali nell’ottica di mettere ordine e di semplificare la normativa in materia.
Di seguito il link del portale PugliaPartecipa, la nuova piattaforma dedicata ai processi partecipativi:
https://partecipazione.regione.puglia.it//
Per iscriversi ai Focus Group previsti durante la settimana della Fiera del Levante:
https://agenda.regione.puglia.it/ricerca?_campoTipologiaItem=3&clickricerca=SI