Dopo i 10 anni di reclusione per il tentato omicidio di un diciottenne inseguito e colpito alla testa dopo una lite all’esterno della discoteca di Foggia, “Domus”, continuano i guai per il buttafuori Aleandro Di Fiore, 38 anni. L’uomo, già detenuto per quel fatto di sangue che stava per costare la vita ad un ragazzo di Lucera, è stato condannato ad ulteriori 3 anni e 8 mesi di carcere in quanto accusato di detenzione e porto illegale di sette pistole e munizioni.
Il giudice Marialuisa Bencivenga, al termine del giudizio abbreviato che ha comportato lo sconto di un terzo della pena, ha inflitto l’ennesima pena a Di Fiore che risponde sia di concorso nella detenzione e porto illegale dell’arsenale sequestrato in un’abitazione cittadina dalla squadra mobile all’indomani del tentato omicidio; sia del porto illegale di una settima pistola, non ritrovata, di cui si parlerebbe in alcune intercettazioni disposte dalla Procura dopo il tentativo di omicidio.
Ricordiamo che il buttafuori ammise di aver inseguito e sparato al giovane, sia pure sostenendo che non voleva ucciderlo né tantomeno pensava di colpirlo avendo esploso il colpo a 80 metri di distanza a suo dire; ha pure ammesso parzialmente le responsabilità in relazione al possesso delle armi oggetto del processo-bis. Il caso del buttafuori Di Fiore rientra nell’operazione ben più vasta denominata “Chorus”.