Nuovo terremoto in Arif, un’agenzia senza pace, che è stata anche al centro del dissidio e delle dimissioni dell’ex assessore regionale all’Agricoltura Leo Di Gioia.
Solo il 30 aprile 2019 era stata prevista la nomina di un Commissario straordinario per la riorganizzazione dell’Arif, anche ai fini dell’esercizio delle ulteriori funzioni amministrative conferite.
Il 10 maggio 2019, il governatore Michele Emiliano aveva nominato il Commissario straordinario dell’A.R.I.F., nella persona del dottor Oronzo Milillo, cui erano stati attribuiti tutti i poteri di coordinamento, direzione, gestione e controllo dell’Agenzia, intestati al Direttore Generale. Ma nei giorni un subcommissario ha provveduto a decidere nella materia dei nuovi impianti contro la Xylella autonomamente senza consultare il commissario. Da qui le dimissioni irrevocabili del tecnico Milillo.
Ieri è giunta la nomina, a sorpresa per tutti i dipendenti foggiani, del commissario vicario Ugo Galli. Secondo l’atto generale di organizzazione interna dell’Arif nell’ipotesi di assenza o impedimento, per qualunque causa, del Direttore Generale (i cui poteri sono stati attribuiti al Commissario straordinario dalle disposizioni normative primarie e dagli atti amministrativi regionali sopra richiamati), le funzioni vicarie sono esercitate dal dirigente in servizio, in ragione della maggiore anzianità.
Ebbene, tale soggetto è stato individuato nell’avvocato Ugo Galli, in ragione della posizione funzionale dirigenziale all’interno della struttura organizzativa dell’Arif.
Fino alla nomina di un nuovo commissario, il legale garganico ex dirigente apicale della Comunità Montana poi transitato all’Arif con la soppressione dell’ente montano, sarà a capo dell’Arif e si coordinerà col Direttore del Dipartimento risorse finanziarie e strumentali, personale e organizzazione e col Direttore del Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e ambientale; ai responsabili delle sedi provinciali e delle strutture periferiche irrigue.
Stando ai primi rumors la nomina di Galli, imparentato con l’onorevole Michele Bordo, è molto pesante in vista delle regionali del 2020, perché gran parte dei dipendenti dell’agenzia aspetta ancora una stabilizzazione, che temono non arriverà prima delle elezioni.