Fa discutere la recente determinazione dirigenziale firmata dall’avvocato Mimmo Dragonetti con la quale il 20 giugno scorso è stata avviata la procedura di selezione del contraente per l’affidamento della Gestione del canile municipale sito in via Manfredonia, per la durata di 12 mesi per un importo complessivo di 146.400 euro.
Mesi fa il sindaco di Foggia aveva ordinato l’immediato trasferimento dal canile esistente a causa degli insormontabili deficit strutturali ed igienici della struttura. Oggi invece il Comune indice la gara per l’affidamento del servizio presso la medesima struttura dichiarata inidonea dall’amministrazione.
Dov’è la verità? Nel bando pubblicato dal Comune di Foggia non è riportata la clausola sociale prevista dall’art. 50 del Dlgs 50/2016 per la riassunzione da parte del soggetto aggiudicatario del personale attualmente impegnato per conto dell’affidataria del servizio. Una mancanza questa che appare illogica a chi aveva in gestione il canile. Come è possibile che una struttura dichiarata inidonea per gli animali a 4 zampe e per la quale vi era stato lo sgombero oggi sia nuovamente adatta a tal punto da costruirci un bando?
C’è chi avanza dei dubbi: l’aggiudicazione e un eventuale contratto dopo il bando potrebbero essere non eseguibili se persistono i motivi di degrado che hanno fatto dichiarare il canile non idoneo.