Doveva essere il giorno del “budget” assegnato alla provincia di Foggia per finanziare la marea di progetti di sviluppo presentati (valore circa 3 miliardi) nell’ambito del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo. Ma il premier Giuseppe Conte, durante l’incontro di oggi, ha marcato il segno sulla definizione – che dovrà arrivare dal territorio – di una “graduatoria” di priorità, che dovrà essere consegnata presumibilmente nel prossimo incontro a Roma, fissato nella prima decade di maggio. La scrematura sarà netta, perché tra le schede arrivate – e inserite nel documento di Invitalia – figurano molti vecchi progetti tenuti per anni nei cassetti delle pubbliche amministrazioni.
Una massa indistinta nella quale bisognerà fare chiarezza, tagliando molte opere ritenute non strategiche. Su questo punto, tuttavia, non sembra esserci l’accordo tra tutti gli attori presenti al tavolo di coordinamento insediato presso la Prefettura di Foggia, con la regia della Provincia rappresentata dal presidente Nicola Gatta. La Regione Puglia, per esempio, finora non è stata adeguatamente coinvolta nei processi di determinazione delle priorità. Un “fatto anomalo”, per qualcuno, perché alcuni dei progetti presentati a Roma sono già stati finanziati da Bari attraverso altre fonti.
Al momento, il pomo della discordia continua ad essere dunque quello delle risorse disponibili (3 miliardi è una cifra che appare lontanissima dalle possibilità concrete offerte dal governo). Gatta, infatti, dopo l’ultimo incontro a Palazzo Dogana, aveva dichiarato: “Al prossimo incontro con Conte (oggi, NdR) ci diranno la dotazione finanziaria e partirà la prima fase operativa”. Così non è stato. Un punto che non trova la piena condivisione nemmeno dell’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, che ha sottolineato come “la dotazione è un fattore rilevante per determinare le scelte sulle direttrici di sviluppo”. Un’altra criticità pare essere quella dello scarso peso delle infrastrutture nell’impianto del contratto. Nei prossimi giorni ci sarà un ulteriore incontro in Prefettura, prima dell’ulteriore tavolo romano previsto a maggio.
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