Barack Obama, Altiero Spinelli, madre Teresa di Calcutta, Vasco Rossi con il suo “mondo migliore”. È questo il Pantheon alle pareti dell’open space inaugurato in Corso Cairoli dal candidato consigliere al Comune di Foggia del Pd, Alfonso de Pellegrino, che dopo 5 anni all’opposizione della maggioranza Landella vuole andare “dritto al cuore” dei problemi, come recita il suo slogan.
“Negli ultimi anni la politica è sempre più urlata, stimola la pancia dei cittadini. C’è la necessità di abbassare i toni, di dare un’idea di futuro alla città. Dobbiamo andare dritti al cuore dei problemi con concretezza. La volta scorsa abbiamo perso per 300 voti, le nostre proposte non hanno trovato concretezza negli atti amministrativi”, ha detto accanto al candidato sindaco del centrosinistra extralarge Pippo Cavaliere e all’assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese. Controllo remoto dei parcometri, mancanza di un contratto ad Amiu, l’illuminazione pubblica, le strade colabrodo, la tari aumentata, il “fallimento sul tema dei rifiuti”. Questi i temi della sua campagna elettorale. Con l’annuncio di una nuova questione, insita nelle pieghe delle determinazioni dirigenziali.
L’amministrazione Landella avrebbe confezionato, come ha detto De Pellegrino pubblicamente ai suoi elettori e amici, un pacchetto di gestione del palazzetto della scherma, con una concessione a 10 anni per 1000 euro al mese. “Si vuole sub affidare il bar e il punto ristoro, degli spazi pubblici stanno per essere privatizzati. C’è da rivedere anche come si sta nelle società municipalizzate: abbiamo bisogno di manager, il Comune deve esercitare un controllo forte. E dobbiamo anche capire come stare nel Consorzio ASI, ho partecipato ad un convegno dei giovani industriali a Borgo Egnazia e ho percepito un allarme forte per come la politica non è all’altezza delle sfida. Sono il più vecchio della lista Pd, quello con la più lunga militanza politica. Sosterrò anche la segretaria Lia Azzarone, perché il PD deve mandare in consiglio comunale la sua massima espressione. Noi non saremo più l’opposizione, devi mantenere questa promessa Pippo”, ha concluso rivolto a Cavaliere.

Molto netto l’intervento del politico e leader regionale, che ha ricordato i tempi quando lui e Alfonso de Pellegrino, da giovani militanti, hanno cominciato a far politica in Via Isonzo.
“Se sono qui è un po’ per Alfonso, lui ha firmato la mia prima tessera, avevo 16 anni. Siamo stati sempre dalla stessa parte, non abbiamo mai avuto momenti di sbandamento, non guardiamo in base al vento che spira. Quel simbolo per noi significa un ideale, significa tenere d’occhio le fasce più deboli. Questo è il nostro punto di vista. Non è un impiego che abbiamo trovato, abbiamo nel sangue da sempre gli ideali. Abbiamo dimostrato cosa siamo in grado di fare. Abbiamo perso per lo 0,1 per cento 5 anni fa. Alfonso è un dirigente politico in grado di conoscere la macchina amministrativa. Io e Alfonso la gavetta l’abbiamo fatta, abbiamo attaccato i cartelloni con la colla”.
Da Piemontese è arrivata la prima risposta forte a Landella in ordine all’attacco sugli incarichi ingegneristici di Cavaliere. “Abbiamo scelto Pippo perché vogliamo un’etica amministrativa in questa città. Pippo Cavaliere e Franco Landella sono due persone assai distinte e diverse. I cittadini sanno che è Pippo e chi è Franco. Ci contraddistingue la trasparenza, noi ci mettiamo la faccia con gli uomini e sulle questioni. Il nostro modo di fare politica è ispirato alla coerenza. Nello spot elettorale lo si vede la mattina presto in giro per Foggia. È un uomo concreto, si alza presto e va sui cantieri, perché di quello si occupa e si sciacquassero la bocca quando parlano del suo lavoro. Oggi questa città può fare un salto di qualità: il mio impegno è di sostenere persone concrete e competenti”.
Dal suo canto anche Cavaliere ha invitato ad andare “dritto al cuore dell’avversario” per batterlo. “Se si legge il programma elettorale di Franco Landella di 5 anni fa, si può constatare che per il 99% non è stato realizzato, è mancata la spinta propulsiva – ha evidenziato -. Il piano di zona è senza anima, o ci si compenetra nelle difficoltà delle persone o si ha sensibilità d’animo, oppure non si risolvono le questioni. Nel nostro programma mostreremo che Foggia è la città che spende di più per i servizi, ma a fronte del primo posto come maggiore spesa si è all’ultimo posto come resa. Sono piani di zona che non tengono a cuore le esigenze di una città”. In conclusione prima di salutare i simpatizzanti, Cavaliere ha ribadito la sua libertà nelle scelte, anche dinanzi a tante facce note della politica, vecchie decenni. “Non mi è stato chiesto niente, al tavolo della coalizione ho chiesto: riconoscete le prerogative del sindaco? Ho accettato perché mi è stata garantita libertà. Se sarò sindaco saranno per me 5 anni di sacrifici, dovrò abbandonare il mio lavoro: vi chiedo un mese di sacrificio. Questa città va rivoltata”.
Parole anche per la sfida delle elezioni europee. “Potrei pensare solo alle amministrative, ma il mio senso di attaccamento alle istituzioni mi fa dire che il populismo ci sta portando alla rovina. Dobbiamo sconfiggerlo”.