
Torna il campionato e riprende la corsa del Foggia nel periodo più delicato della stagione: conquistare la salvezza nelle ultime otto partite restanti, una in meno considerando il turno di riposo che i rossoneri osserveranno martedì 2 aprile. Temutissimo banco di prova quello di Brescia dove domani, alle 18, la squadra di Gianluca Grassadonia affronterà la prima in classifica. Allenamento a porte aperte ieri, rifinitura e concentrazione questa mattina a riflettori spenti e lontani da occhi indiscreti.
“Abbiamo lavorato bene in queste due settimane nonostante l’assenza di alcuni giocatori per via delle nazionali – ha spiegato l’allenatore dei rossoneri -. Ieri si è unito a noi Martinelli, mentre negli scorsi giorni è rientrato Camporese. Siamo pronti per fare una grande partita contro la prima della classe. Ma per me affrontare il Brescia o l’ultima in classifica ha la stessa valenza. Sappiamo che dobbiamo fare una grande prestazione e sono convinto che la squadra è tornata ad esprimere i concetti della prima parte del campionato”.
Tante le assenze. “Partiamo in 19 – ha chiarito Grassadonia -. Non saranno disponibili Camporese, Ingrosso, Ngawa, Busellato (squalificato), Tonucci e Marcucci” (infortuni non di facile risoluzione, valutazioni nei prossimi giorni, ndr).
L’anima per salvarsi. “Bisogna essere innanzitutto sereni e vigili della situazione perché al momento piangersi addosso non serve, bisogna dare l’anima. Servono attenzione e continuità, non possiamo permetterci più di non avere queste due caratteristiche fondamentali. Voglio grande determinazione perché sono convinto che noi non siamo inferiori a nessuno, nemmeno al Brescia – ha sottolineato il trainer rossonero -. Sarà uno scontro diretto, gli altri giocheranno anche martedì e noi no. La situazione è molto difficile, noi dobbiamo correre e pedalare. Conta solo salvare il Foggia. Come? Dimostrando personalità, essere positivi e portare grande rispetto verso uno degli organici più forti della B. In settimana – ha proseguito – abbiamo ripetuto concetti ad oltranza. In più partite abbiamo regalato punti ad altre squadre, siamo stati scialbi. Il mio modo di giocare non è quello di fare le barricate dietro. I giocatori devono assumersi le responsabilità, io devo aiutarli in questo momento a rientrare nella strada giusta. Devono dimostrare di avere compreso la lezione”.
Tocca al Foggia. “Non c’è più tempo, non possiamo accontentarci e pensare a noi stessi: è stata questa finora la pecca della squadra. I ragazzi devono crescere. Billong è tra i nuovi arrivati, è un ragazzo volenteroso, sveglio e partecipativo. Avvertiamo la vicinanza dei tifosi, loro ci sono sempre ma ora tocca a noi tirarci fuori da quella classifica – ripete più volte Grassadonia -. Abbiamo ritrovato l’unione di intenti con i tifosi, oggi avremmo un’altra classifica se fosse stato così dall’inizio”. Intanto al Rigamonti atteso l’ennesimo esodo rossonero con 900 biglietti staccati.