Avvocato, figlia d’arte, 30 anni, cinque dei quali passati in un consiglio comunale di soli uomini al Comune di Foggia. Ilaria Mari, campionessa di preferenze nel 2014 nell’Ncd e poi transitata in Forza Italia ha fatto del suo essere donna una pratica vera. Ai microfoni de l’Immediato afferma di non aver mai subito forme di machismo dai colleghi e di aver potuto ampiamente far politica.
“Non ho avuto nessuna difficoltà; se vogliamo parlare della difficoltà che ho avvertito non è stata tanto quella di essere donna quanto quella di avere un’età anagrafica molto più bassa rispetto alla media degli altri consiglieri comunali. Posso dire con certezza e tranquillità di essere stata coccolata a volte proprio perché ero l’unica donna, ma anche rispettata. Tante volte mi sono ritrovata anche con delle battute da parte del sindaco o di altri eletti che quando temevano di aver esagerato in mia presenza addirittura chiedevano scusa. C’è stato in qualche caso un’attenzione superiore a quella che ci si aspetterebbe”.
Ha subito del sessismo, foss’anche “sessismo da giardino”? “No, mai – ribatte -. Checché se ne dica a prescindere dai rapporti interpersonali, non ho mai avvertito sessismo da parte dei miei colleghi, mai percepito neanche in maniera larvata o sottile”.
Secondo Mari la doppia preferenza è un mezzo flop. “Non posso sapere se ci sarà qualche donna in più nel prossimo consiglio, penso che l’esperienza che sta per terminare ha dimostrato che le quote rosa o la doppia preferenza sono un vero fallimento. La donna se vuole scendere in campo, presenziare e partecipare a qualsiasi tipo di attività come consigliera comunale o anche per una nomina nel CdA, non deve essere designata in quanto donna. Non deve essere eletta perché donna, ma perché gli elettori credono in quella persona. Quello che mi auguro è che ci sia una campagna elettorale fatta non per riempire le liste, con la solita questione che si pone col riempimento delle liste con le percentuali tra uomo donna e la doppia preferenza data alla donna. Mi auguro che le donne possano raggiungere l’obiettivo della elezione perché ci tengono e lo avvertono epidermicamente e sentimentalmente e non perché sperano di poter usufruire di quella carica”.
Si candiderà di nuovo? “A 30 anni bisogna decidere cosa fare nella vita. Non lo so se mi candiderò di nuovo, non ancora decido a livello politico, sto riflettendo, potrei anche decidere di non ricandidarmi e di prendere questa esperienza e di metterla nello zaino, portandola con me”.