Ieri la leader dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, un giorno dopo il vicepremier Matteo Salvini, è stata a Bari a sostegno di Filippo Melchiorre, candidato alle primarie di centrodestra, accanto a Raffaele Fitto. I leader di Fratelli d’Italia e Direzione Italia hanno lanciato da piazza San Ferdinando la volata del consigliere comunale verso i gazebo in programma domenica.
“Melchiorre sa leggere una delibera, non ne sarei altrettanto certa per la Raggi. Noi non facciamo i patti col Pd né con il M5S”, è stato una delle sue dichiarazioni in piazza. “Con Fitto ci aspettiamo di crescere, lavoriamo per la costruzione di un secondo grande movimento nel campo del centrodestra, alleato ma distinto dalla Lega, che possa riportare i numeri per un governo coeso, che condivida qualcosa di più del contratto”, ha confermato Meloni.
Insomma si risalda l’alleanza tra meloniani e fittiani. Non una parola da parte di Giorgia Meloni sul caso Foggia. Giuseppe Mainiero, dopo l’esclusione dalle Primarie per la non sottoscrizione del patto e del codice etico al tavolo del centrodestra, aveva chiesto ai riferimenti nazionali del suo partito cosa ne pensassero della sua proposta civica “Foggia in testa”, ma i Fratelli d’Italia locali restano nell’ambiguità e continuano a sedere al tavolo coalizionale. Saranno anche ai gazebo della Taralli domenica.
“Quando inizierà la campagna elettorale Giorgia Meloni sarà sicuramente a Foggia. Venerdì ci sarà direzione nazionale, intanto domenica ci sono queste Primarie, che è evidente, sono molto diverse da quelle di Bari. Senza considerare che sul tavolo ci sono anche questioni irrisolte, che voglio discutere già da lunedì. È notorio che non è mio uso e stile fare polemiche. Alcuni punti nell’ordine delle condotte politiche di alcuni però restano”, è il commento a l’Immediato del segretario Giandonato La Salandra, il quale non chiarisce l’equivoco di fondo, ossia se dopo le Primarie appoggeranno l’opzione civica di Giuseppe Mainiero, candidato sindaco col suo movimento Foggia in testa.
Da parte sua Mainiero è netto alla nostra testata. “Le parole della Meloni ieri sono disarmanti sul piano dell’orizzonte politico. Si pone sempre a garanzia dell’esistente e non scorge mai nella prospettiva di un sistema politico che è cambiato. Laddove la destra politica non può riconoscersi nella riproposizione del modello del ’94 che ieri ha citato. È apparsa come quel sergente nel deserto a guardia di un bidone vuoto di benzina. Ovviamente se la proposta deve servire a garantire i pochi ed ubbidienti amici del cerchio magico, fa benissimo. Le auguro di raggiungere il tanto agognato 4%, io ho lavorato in questi 5 anni con un orizzonte diverso. Senza alcun rancore, le voglio bene, è tenace, ma non basta. Se è piantata tra il 3 e il 4% da oltre 4 anni evidentemente ci sarò anche un problema della adeguatezza della dirigenza che ha espresso in questi anni. Io ho cercato di dirglielo. Ma se la soluzione per la Destra in Puglia è “decotto” chiamato Fitto, i miei auguri, ma abbiamo un’idea di destra assolutamente differente”.
Sulla ipotesi di un suo appoggio esterno al centrosinistra extralarge di Pippo Cavaliere e in particolare ad un colloquio diretto con Azzurro Popolare, Mainiero è altrettanto tranchant in ordine ad un nostro articolo a riguardo. “In questi 5 anni ho contrastato la “continuità di un “sistema di governo” contiguo, che ha riguardato tanto il Partito Democratico tanto il “cosiddetto centrodestra”. Ho cercato di “emancipare” il centrodestra da un personale politico privo di ogni autorevolezza e le proposte in campo evidenziano. La volontà di costruire una proposta alternativa al “sistema della rappresentanza contigua” che ha governato la Città di Foggia in assoluta continuità negli ultimi 20 anni (Direi dal 2000 in poi, seconda giunta Agostinacchio ne rientra a pieno titolo!), non mi esime però dal lasciar passare, quanto affermato da “qualche testata” che potrei sostenere, o meglio aggiungermi, all’armata bracalone che sostiene Pippo Cavaliere. Un mio amico, vero. Una persona ed un professionista che stimo. Ma questo non mi impedisce di leggere il “disegno di potere” che lo esprime.
L’idea di governo di chi lo propone e dovrebbe sostenerlo. No grazie. La mia idea di città è alternativa a chi ha “ipotizzato” e “progettato” l’Orbitale che altro non è che una “nuova circonvallazione” per poter estendere ancora di più l’espansione della città, una follia che Landella e Pippo Cavaliere condividono. Io sull’orbitale ci manderei loro con questa nefasta idea, di spendere 70 milioni di euro per una inutile e nuova circonvallazione quando sono devastate tutte le arterie della Città e i suoi ingressi. Ma avremo modo di confrontarci, sarà un piacere farlo con lui, ma su fronti opposti. La mia proposta sarà la “riqualificazione del centro”, delle periferie esistenti ed il trasferimento delle volumetrie laddove giacciono baraccopoli, che qualcuno si ostina a definire “quartieri settecenteschi” per esempio. Foggia va ricostruita, va riqualificata nel suo attuale perimetro e non va estesa, cosa che tra l’altro comporta un aumento dei costi dei servizi e delle manutenzioni ( strade, illuminazione, rifiuti, servizi, arredo urbano ). Sceglieranno i foggiani se vogliono continuare a vivere ed essere governati in una città che non cambia, allora potranno votare Cavaliere o Landella, sarà indifferente, ovviamente solo per quanto riguarda le “scelte amministrative”, le persone sono assolutamente differenti. Diversa la sensibilità. Diverso il profilo. Diversa la “cifra politica”. Non mi sognerei mai di mischiarli. Ma se i foggiani vorranno dare un segno di discontinuità tangibile verso il cambiamento, lo dovranno votare”.