Batte un cuore foggiano in Antartide, il quarto continente più vasto della terra dopo Asia, Africa e Americhe. Al polo sud tra ghiaccio, calotte e l’immensità dell’Oceano vive da un mese Matteo Villani, tecnico dell’Enea, alla sua quarta missione presso la base Mario Zuccheli Station (MZS) situata sul mare di Ross a Baia Terra Nova. “Mi trovo nel più grande laboratorio a cielo aperto del mondo – racconta a l’Immediato il tecnico 38enne foggiano -. É un luogo incontaminato, ricco di materie prime come minerali e petrolio. Mi occupo della ricerca su impianti sperimentali e nuove tecnologie energetiche. Abbiamo una grande responsabilità e non nego che qui è davvero dura” – ci confessa.
Un viaggio lungo 36 ore attraverso tutti i climi della Terra, dalla nostra Italia fino agli antipodi in Nuova Zelanda e da qui al di sopra dell’oceano Meridionale fino in Antartide, attraversando il Tropico del Capricorno. Una volta arrivati la discesa sul continente antartico è mozzafiato, un mondo gelato e incantato. “Adesso qui è estate, siamo di poco sotto lo zero, a circa -6°/-7° e ci sono 24 ore di sole – ci spiega Matteo -. Sono arrivato al polo il 12 dicembre 2018 dopo aver viaggiato nella tratta Foggia-Roma, Roma-Dubai, Dubai-Sydney, Sydney-Christchurch. Dopo due giorni di permanenza in Nuova Zelanda per causa maltempo siamo partiti verso la base antartica, prima con un aereo militare c130 e poi con un bazler. Ho l’ingrato compito di chiudere la base il 14 febbraio prossimo. Se non ci sarà il famoso catabatico (un vento violento, turbolento che di notte scivola a valle, ndr) ci imbarcheremo in 10, tutta la squadra di chiusura, sulla nostra nave per una crociera antartica”.
L’Antartide, situato nell’emisfero australe, non ha una popolazione stabile ma molti Governi mantengono stazioni di ricerca permanenti sul continente. “Sono inserito in un programma speciale del Governo italiano Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. L’Italia è impegnata con due basi di ricerca scientifica. Nella mia siamo circa 100 persone ed è operativa da ottobre a febbraio – spiega -. L’altra base si trova a circa 4300 metri d’altitudine ed è una base italo-francese, dal nome Concordia. Noi italiani insieme ai francesi siamo leader di questa ricerca. L’Europa ha da poco finanziato il progetto ‘Epica 2’, arriveremo a studiare l’atmosfera terrestre di 1 milione di anni fa. Inoltre – aggiunge – siamo alleati con gli americani che hanno una stazione, chiamata Mc Murdo a 400km da noi. È una città con circa mille persone, molto bella”. Le principali attività scientifiche che vengono svolte sono il sostegno logistico alla base italo-francese Concordia – Dome C; base di supporto per la nave oceanografica antartica Italica; punto di partenza delle traverse (attraversate logistiche del continente antartico, su mezzi cingolati, per il trasporto di materiali pesanti) e di coordinamenti dei campi remoti di rilevamento italiani.
Nei lunghi e bui mesi dell’inverno il ghiaccio terrestre e quello marino si saldano insieme. Sulla banchisa vivono e si riproducono i pinguini. Lontano dalla sua Foggia, Matteo appena può si mette in contatto con le sue due figlie, Aurora ed Angelica, di 8 e 5 anni. “Proviamo a fare delle videochiamate su Skype, ma purtroppo non c’è una buona linea satellitare. Fino a 3 anni fa era persino impossibile utilizzare WhatsApp”. Il gelo e il duro lavoro non fermano neanche la sua passione calcistica e così, appena può scatta qualche foto col gagliardetto del Foggia Calcio, lo scenario alle sue spalle (come mostrano le immagini) è da incanto: lastre di ghiaccio e pinguini a far da cornice. È in questi momenti, vicino ai suoi affetti più cari, tra la voce delle sue bimbe e l’amore per i colori rossoneri, che il cuore di Matteo si scalda e batte ancora più forte lì dove tutto è gelido, ma meravigliosamente affascinante.