Flebili speranze negli ambienti politici per un ripensamento dell’assessore regionale all’Agricoltura Leo Di Gioia, che domani nella sede regionale di Lungomare Nazario Sauro a Bari alle ore 10 dovrebbe spiegare le ragioni del suo addio.
“Di Gioia farà quello che il mondo agricolo gli chiede”, osservano degli insiders dell’assessorato. Ma ormai appare abbastanza evidente che sia Di Gioia ad essere stanco della delega. I rumors di un avvicinamento alla Lega per il tramite del Ministro Gian Marco Centinaio incontrato ieri a Roma si sprecano, come si sa. Alla riunione c’era anche Massimo Casanova, l’imprenditore romagnol lesinese amico di Matteo Salvini.
Anche il segretario regionale salviniano Andrea Caroppo, non si sa quanto avventatamente, si è fatto fotografare mentre è intento ad ascoltare pensoso un gilet arancione, colui che ha arringato i trattori, ossia il direttore della Cia Danilo Lolatte, membro camerale della Camera di Commercio di Bari e fedelissimo di Leo Di Gioia, oltre che un ex Sel. Una foto opportunity utilizzata sulla sua pagina fan da 13mila like, che rinfocola le dicerie di un Di Gioia presto leghista.

Il quadro politico nazionale potrebbe anche precipitare prima del previsto e non è escluso che Di Gioia, se dovesse davvero smarcarsi domani dal centrosinistra di Michele Emiliano e dal Pd di Nicola Zingaretti, non possa trovare nuovi spazi nel centrodestra che verrà in una formazione più centrista se ancora dovesse essergli sbarrata la strada nella Lega. Tutto è in evoluzione. Il ceto politico cerca di riposizionarsi come può. Chi stava a destra ha più chance a sinistra con le campagne acquisti del Governatore. E viceversa. Se da un lato il sindaco di Foggia Franco Landella tenta di trovare “paracaduti” nel neo civismo di Massimo Cassano e Alfonso Pisicchio per le regionali del 2020 con Emiliano, qualora la partita cittadina dovesse andar male per lui, dall’altro Di Gioia potrebbe preparare un suo ritorno in grande stile nel centrodestra, ricalcando la sorpresa del suo piazzamento nel listino bloccato di Scelta Civica alle Politiche del 2013, quando ancora non era il preferito di Nichi Vendola.
Dal territorio molti chiedono la sua sostituzione con l’ex deputata Colomba Mongiello, ma le due caselle dedicate agli esterni in Giunta sono già occupate da Loredana Capone e dall’assessore al Welfare, segretario dell’Udc Ruggeri. Il rimpasto se ci sarà non sarà facile.
Non manca chi difenda e reclami la permanenza di Di Gioia nell’esecutivo. Come Alberto Casoria, presidente di AssoGAL. “L’Associazione dei GAL Pugliesi chiede con forza all’assessore Di Gioia di retrocedere dalla sua decisione di dimettersi, scelta che creerebbe problemi ulteriori considerate le questioni ancora aperte che riguardano tutto il mondo dell’agricoltura pugliese. L’assessore Di Gioia ha sempre mostrato attenzione e vicinanza ai territori pugliesi che rappresentiamo e per questo motivo chiediamo con forza che continui nel suo lavoro a tutela del mondo agricolo, con l’onestà intellettuale che sempre lo ha contraddistinto e per il bene della Puglia. Non è nostro compito esprimere posizioni di natura politica ma per la parte del mondo agricolo che rappresentiamo, per il lavoro finora svolto a servizio delle comunità rurali pugliesi, riteniamo di chiedere a tutte la parti che rappresentano il mondo agricolo pugliese, un’assunzione di responsabilità collettiva e, fare squadra come si dovrebbe nei momenti di maggiore difficoltà”, ha osservato il manager dei Monti Dauni.
Domani proprio la Cia ha promosso un convegno dal titolo “PAC 2021-2027: prime indicazioni della CIA Capitanata”. “Auspichiamo che l’assessore Di Gioia receda dall’annunciata intenzione di dimettersi”, ha dichiarato il presidente regionale Raffaele Carrabba. “L’agricoltura pugliese sta affrontando la congiuntura più difficile degli ultimi 10 anni: le calamità scatenate dai cambiamenti climatici, la Xylella, lo strapotere della GDO e i disequilibri di un mercato dove le importazioni impongono prezzi e qualità al ribasso hanno determinato una situazione d’emergenza complessa e non facile da affrontare”, ha aggiunto il presidente regionale della CIA. “Sul PSR si deve e si può ancora correggere la rotta e sbloccare gli investimenti, così come nel rapporto con il governo e l’Europa è importante che Di Gioia resti al suo posto fino alla fine”.