Il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta ieri in qualità di dirigente nazionale per la Cerealicoltura di Confagricoltura ha partecipato all’incontro nazionale dell’organizzazione datoriale, al quale hanno presenziato il Ministro Gian Marco Centinaio e il leader della Lega, il vicepremier Matteo Salvini.
“Io guardo al futuro. Il prossimo commissario europeo indicato dal governo dovrà occuparsi direttamente di agricoltura”, ha detto Salvini. “Anche su semplificazione, lavoro in agricoltura e visione dell’Europa abbiamo visioni comuni”. La giornata è stata utile per il presidente Gatta non solo per le foto di rito, ma anche per richiedere formalmente al Presidente Giuseppe Conte, l’avvio del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata, in accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il sindaco del Natale è stato a Palazzo Chigi. “Adesso mettiamoci tutti a lavoro per risollevare la nostra Provincia”, è stato il suo commento. Nella missiva indirizzata al premier Gatta ricorda il gap infrastrutturale della Capitanata.
“Il territorio della Provincia di Foggia necessita di un Programma di interventi territoriali integrati per la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile, finalizzato a superare le numerose criticità che da tempo interessano questa area. Nel dettaglio sarebbe opportuno individuare un percorso di concertazione finalizzato ad individuare le priorità di intervento e definire una strategia unitaria di rilancio dell’intera area in grado di programmare e realizzare interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza del territorio, per la valorizzazione degli attrattori naturali e culturali nonché per il rilancio dello sviluppo economico della Capitanata. A tal fine, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7 del Decreto Legge 20/06/2017 convertito con modificazione dalla Legge 3 agosto 2017 numero 123 si chiede di poter attuare il citato programma di interventi mediante un apposito Contratto Istituzionale di Sviluppo”, si legge.
Intanto anche il parlamentare pentastellato Giorgio Lovecchio si rivolge al Governo legastellato e interpella direttamente il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie Danilo Toninelli per conoscere lo stato dell’arte dell’allungamento della pista del Gino Lisa. Lovecchio interroga il Ministro sull’inerzia della Regione Puglia.
Ecco quanto si legge nel suo atto parlamentare depositato.
“Il progetto di allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia è un’opera di interesse nazionale che mira ad aumentare la capacità aeroportuale sia in termini di trasporto passeggeri che di trasporto merci, consentendo lo sviluppo e la crescita di un territorio fortemente deprivato di infrastrutture. Nel luglio 2011, con delibera del Cipe sono stati sbloccati 14 milioni di euro (fondi Fas per una serie di opere infrastrutturali nel Mezzogiorno di Italia) per l’allungamento della pista dell’aeroporto. Tali fondi hanno l’obiettivo di favorire una crescita sostenibile e intelligente in grado di ridurre le disparità regionali per far sì che vi sia uno sviluppo armonioso dell’Unione e delle sue regioni. Il parere favorevole dell’Unione europea ha permesso l’avvio del bando di gara per l’inizio dei lavori. Da quel momento vi è stato un susseguirsi di ritardi e controversie. Il 24 gennaio 2018 il provveditorato per le opere pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata ha emanato un decreto che prevedeva l’archiviazione dell’allungamento della pista. Le motivazioni che hanno portato a tale posizione hanno sollevato diverse criticità paradossali, prendendo in considerazione anche contenziosi pregressi dichiarati già inammissibili dalla conferenza di servizi. Il comune di Foggia e il Comitato Vola Gino Lisa hanno presentato ricorso al Tar Puglia contro l’archiviazione sulla compatibilità urbanistica del progetto di allungamento della pista per chiedere la revoca della procedura di archiviazione e l’immediata approvazione del provvedimento di compatibilità urbanistica.
Il 6 agosto 2018 Enrico Follieri & Associati ha ottenuto l’annullamento dell’archiviazione del procedimento di approvazione del progetto di allungamento della pista dell’aeroporto civile Gino Lisa. Il Tar ha accertato che al momento dell’illegittima sospensione non sussistevano ragioni ostative alla sua conclusione. La legge regionale 10 agosto 2018, n. 44, Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2018 e pluriennale 2018-2020, all’articolo 9, comma 2, lettera b), prevede che «La Regione assicura il finanziamento delle spese di investimento e di funzionamento dell’aeroporto G. Lisa di Foggia per l’intera durata della convenzione stipulata per la gestione del servizio di interesse economico generale, anche riferito alle esigenze di mobilità del territorio foggiano caratterizzato dall’esistenza di aree interne con forti problemi di accessibilità. Concorrono al finanziamento delle spese di investimento le risorse comunitarie, statali o regionali all’uopo destinate. Per il finanziamento delle spese di funzionamento nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della missione 11, programma 1, titolo 1, è assegnata una dotazione finanziaria, in termini di competenza, di euro 2 milioni e 500 mila per l’esercizio finanziario 2019 e di euro 5 milioni per l’esercizio finanziario 2020. Per gli esercizi finanziari successivi si provvederà con le rispettive leggi di bilancio. Al rimborso delle spese di funzionamento si provvede previa rendicontazione dell’ente gestore redatta ai sensi della direttiva Cipe 15 giugno 2007, n. 38, e successive modificazioni e integrazioni, e relativa contabilità regolatoria certificata da società di revisione contabile. A seguito della sentenza del Tar sono stati avviati gli espropri dei suoli per 11 ettari sul lato nord dell’aeroporto. A settembre 2018 sembrava dunque essere iniziata la fase pre operativa per l’inizio dei lavori. Ad oggi però, i lavori sembrano essere nuovamente fermi –: se siano a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, al fine di sbloccare quella che l’interrogante giudica l’inerzia attuale e permettere la risoluzione dei problemi di mobilità dell’intero territorio foggiano”.