Non solo dissesto idrogeologico e Masterplan per il Sud. Dopo il grande pranzo con il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano in una nota sala di ricevimenti foggiana, con 50 persone ai tavoli con tutti i manager e professionisti d’area, i sindaci, il presidente della Provincia Nicola Gatta e gli assessori regionali, Leo Di Gioia e Raffaele Piemontese a rinsaldare l’alleanza extralarge del sindaco di Puglia con l’obiettivo di vincere a Bari e nei Comuni al voto in Capitanata, a cominciare da Foggia, c’è stato oggi alle 17 nella sede del Pd in Via Taranto il primo incontro in preparazione del congresso nazionale del partito, con un’assemblea per Nicola Zingaretti segretario, coordinata da Raffaele Piemontese, il capogruppo Pd in consiglio regionale Paolo Campo e il parlamentare Michele Bordo.
LE MOZIONI
Se l’europarlamentare Elena Gentile ha illustrato le ragioni del suo sostegno a Maurizio Martina, si attendono ancora altri endorsement illustri. L’ex deputata Colomba Mongiello dovrebbe essere la referente in provincia di Foggia e in Puglia della mozione di Francesco Boccia, mentre il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi è ancora titubante. “Sto con Minniti”, scherza, ora che l’ex Ministro dell’Interno si è ritirato.
La rinuncia di Marco Minniti ha deluso molto chi con generosità si era schierato sin da subito come il sindaco di San Severo Francesco Miglio, il sindaco di San Marco Michele Merla e l’ex consigliere regionale Dino Marino. “Il Pd ha bisogno di due cose: ricostruirsi un’immagine riformista e popolare e fare ciò nel cuore di una battaglia in cui è impegnato a costruire l’alternativa, in cui esso non è il motore trainante ma è parte integrante di uno schieramento largo e alternativo ai populisti”, ha osservato Marino. “Non credo che Renzi vada via, lui ha detto solo che non vuole fare il puparo, bisogna prenderlo in parola e comunque insieme andare oltre il Pd”.
I recenti sondaggi stimano la “cosa renziana” attorno al 12%. E in provincia di Foggia insieme ai circoli avviati dal penalista Michele Vaira non sono pochi coloro che accolgono con favore un nuovo partito.
IN VIA TARANTO
Intanto alla prima assemblea per Zingaretti, solo interna e blindatissima, con Bordo, Davide Emanuele e Luigi Presutto, si è visto parte del gruppo dirigente ex Ds. La pioggia ha scoraggiato tanti, secondo Maria Pina Ciccone, che crede nel presidente del Lazio. Allo scorso congresso come tanti a Foggia aveva sostenuto Michele Emiliano del Fronte democratico. Oggi quell’area è divisa e il suo massimo leader locale, l’assessore regionale al Bilancio, si ritrova di nuovo insieme ai piddini del Golfo. “Zingaretti mi sembra credibile e quindi voglio ridare la mia fiducia”. 5 Stelle sì o 5 Stelle no? “Credo che se il partito deve riprendere la sua risalita deve essere compatto, senza disconoscere la sua identità. Oggi non serve parlare di alleanze”, è il commento di Ciccone.
È arrivato da Vico del Gargano anche l’ex assessore allo Sport Nicolino Sciscio, incuriosito da Zingaretti. Un militante ha scelto di partecipare per riunirsi coi vecchi compagni. “Non è che ci credo tanto a questo congresso, vado per incontrarmi con gli altri. Il Pd mi ha un po’ deluso, ma non vado né a sinistra ne’ a destra del Pd, resto fedele”. L’ex assessore Pasquale Russo è scettico come Nicla Crincoli. “Mi hanno invitato, ma non mi sono schierato, anche se non è che sia rimasto granché nel Pd”, rileva l’otorino. Un altro dirigente: “C’è l’entusiasmo di ritornare a fare politica per una alternativa al populismo, nel momento storico che stiamo vivendo il segretario è poco importante. L’uno vale l’altro”.