I consumeristi chiedono una urgente convocazione del Consiglio Comunale in seduta monotematica inerente la riorganizzazione dei laboratori di analisi della Regione Puglia che prevede la chiusura del laboratorio della ASL di piazza Libertà e la sua trasformazione in Centro Prelievi. Il presidente Walter Mancini dell’associazione Adcua Onlus, insieme ad Assocunsumatori Foggia, Konsumer Foggia e Codacons Foggia, scrive al presidente Luigi Miranda, affinché la massima assise comunale lanci un allarme a intervenendo sul tema del processo di attuazione della riorganizzazione dei laboratori di analisi in scadenza al 31 dicembre che vedrà la trasformazione del Laboratorio di Analisi della ASL di piazza Libertà, in semplice Centro Prelievi ed il trasporto dei campioni biologici ivi raccolta, presso un ospedale di I livello tra San Severo e Cerignola, dove saranno istituiti i cosiddetti “Laboratori Spoke” di base.
Ecco quanto si legge nella loro richiesta di consiglio.
“I criteri che sottendono a questa operazione, motivata dalla necessità di “ottimizzazione dell’offerta di prestazioni di laboratorio rispettoo ai presidi 2 ospedalieri di riferimento”, si stanno traducendo in una ulteriore mortificazione delle competenze del capoluogo di questa provincia della quale Foggia ha il 25% dei suoi abitanti. Gli obiettivi elencati nel testo della deliberazione n. 985/2017 della Giunta della Regione Puglia nella “dismissione dei laboratori a bassa produzione”, nel “recupero e riallocazione delle risorse umane e tecnologiche “e nella necessità di un accorpamento delle attività, penalizza il laboratorio della ASL di piazza Libertà dove si svolgevano fino a due anni orsono, circa 700.000 analisi all’anno, dove esistono competenze e tecnologie adeguate che dovrebbero essere “spostate” in uno più ospedali territoriali dove saranno istituite i cosiddetti “Laboratori Spoke” di base che, non hanno gli stessi numeri, oltretutto in assenza di una indicazione precisa circa la “soglia minima di produzione di queste strutture” o delle modalità di trasporto dei campioni biologici o ancora della definizione di modalità per l’esecuzione degli esami presso altre strutture. Lo scopo della suddetta riorganizzazione che prevede la presenza di un “Laboratorio Hub” presso il Policlinico di Foggia, non rassicura circa le tipologie di analisi che lì potranno essere accettate in quanto il risultato finale sarà quello di “alleggerire” le strutture di II livello, assegnando ai Laboratori Spoke di base, i compiti di routine. Pur non essendo state diramate dalla ASL informazioni ufficiali e dettagliate al riguardo, potremmo avanzare l’ipotesi che i pazienti di Foggia potrebbero non accedere più liberamente al Policlinico per gli esami di routine ma, essere orientati ad esempio tramite il medico di base, al Centro Prelievi di piazza Libertà che, invierà i campioni biologici del 25% della popolazione di Capitanata, presso un Laboratorio Spoke di base a Cerignola o San Severo oppure presso quelli d’urgenza che saranno istituiti a Lucera e Manfredonia.
E tutto ciò ha poco a che fare evidentemente con una ottimizzazione dell’offerta di prestazioni di laboratorio. Anzi, l’effettiva applicazione di un modello Hub e Spoke è un percorso complesso, che verosimilmente può presentare tempi di realizzazione anche molto diversi in relazione al 3 contesto locale o a variabili esogene non sempre identificabili né prevedibili. Inoltre, per il Policlinico sono tutti da identificare: a) i percorsi ed i processi assistenziali, le caratteristiche funzionali, strutturali ed organizzative della sua funzione di Hub; b) i criteri di riferimento tra i servizi soglia di invio e rinvio al e dal centro di eccellenza. Evidenziamo che la Città di Bari, si avvarrà invece della presenza: – di un laboratorio Hub e di uno spoke specialistico presso il Policlinico; – di un laboratorio Hub presso l’ospedale Di Venere; – di un laboratorio spoke di base presso l’ospedale San Paolo. Non si vede allora la ragione per la quale Foggia non dovrebbe mantenere presso la ASL di piazza Libertà, un laboratorio spoke di base/specialistico. Pur comprendendo che il bisogno di riorganizzazione sia frutto soprattutto della scarsità di risorse economiche disponibili, non ci sembra che essa venga incontro alle necessità alla profonda eterogeneità dei differenti territori della regione e che essa possa invece generare livelli di risposta qualitativamente disomogenei. In verità, la nuova rete si poggerà su ospedali Hub, Spoke e pronto soccorso di base e, in una prima fase, sui Ppi (Punti di Primo Intervento) nati sulle ceneri degli ospedali da riconvertire.
Si vuole inoltre distinguere nettamente la funzione dell’emergenza da quella delle cure primarie ovviando all’intasamento dei Pronto Soccorso” da parte dei codici bianchi e verdi e gli interventi del 118 su casi che non presentano il carattere dell’urgenza. E ciò pone perciò un ulteriore interrogativo: un paziente foggiano farà sempre capo al Pronto Soccorso dell’Hub del Policlinico o dovrà se in codice verde, recarsi a Cerignola o San Severo, ammesso che sappia riconoscere il livello d’importanza del proprio problema? Il laboratorio di analisi della ASL di piazza Libertà del quale chiediamo la continuazione dell’attività, esiste da oltre quarant’anni ed ha offerto in tutti questi anni un servizio di qualità elevata, lavorandovi professionisti esperti che utilizzano macchinari all’avanguardia. Esso può essere definito sia come laboratorio di base che specialistico e svolge il servizio non solo per la città di Foggia ma anche per quella del subappennino, oltre che per il SERT, la medicina specialistica e del lavoro, per l’ematologia. Non intervenire politicamente sulla cessazione delle attività del laboratorio di analisi della ASL di piazza Libertà, decisa dal Direttore Generale dottor Piazzolla, potrebbe risultare storicamente grave per il nostro territorio”