Il Comune di Foggia con la Giunta Landella ha deciso di dar corso all’applicazione del “costo standard di sostenibilità” nel finanziamento del sistema integrato di istruzione e della libertà di scelta educativa. Con l’adozione del costo standard, si prevede una “quota capitaria” spettante all’alunno e alle famiglie, le quali deciderebbero autonomamente a quale scuola, da loro ritenuta migliore, va destinata.
Nel team nazionale del costo standard c’è suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche e coautrice dei saggi “La buona scuola pubblica per tutti statale e paritaria” e “Il diritto di apprendere. Nuove linee di investimento”, tra i più fervidi sostenitori di questo modello alternativo di finanziamento delle scuole italiane. Oggi suor Anna Monia ha partecipato alla conferenza insieme al sindaco Franco Landella, all’assessora al ramo Claudia Lioia e al delegato Fismic Antonio Daniele. Con loro alcuni referenti di strutture paritarie, dagli 0 ai 3 anni e dai 3 ai 6 anni, come il dottor Costanzo Mastrangelo dell’Assori.
Il Decreto zero-sei anni riconosce con chiarezza la pluralità dell’educazione all’interno del sistema pubblico e mette in evidenza la responsabilità di ciascuno, spetta alle famiglie e alle associazioni trattare con i sindaci per accedere ai fondi, favorendo un sistema integrato senza alcuna discriminazione fra bambini.
“Dobbiamo essere da pungolo e spina nel fianco. Perché ci occupiamo di educazione? Raccoglieremo più adesioni per un pezzo di pane o per un pezzo di libertà. Cosa sta più a cuore per i vostri figli? A me sta più a cuore un pezzo di libertà, questo mi ha portato a chiedere al sindaco di adeguare il Comune di Foggia al costo standard. Con il decreto 0-6 anni lo Stato ti dà più fondi perché il sindaco possa garantire un sistema pubblico integrato. Questo serve per il pluralismo, sarebbe grave se un amministratore non lo facesse, il monopolio della scuola pubblica non favorisce l’integrazione e abbassa la qualità. Prima si chiude un teatro, poi un cinema, infine si chiude una scuola. Liliana Segre che è stata alunna del Tommaseo di Milano ci ha sempre detto che mai ci si sarebbe aspettati le leggi razziali nella civile Milano bene”, ha detto la religiosa ed economista.
0.40 cent per le mense, questo è il costo standard per nidi, primavere e scuole dell’infanzia. L’amministrazione ha tenuto anche la clausola di salvaguardia, per le variazioni di bilancio ci sono delle remore date dal Salva Enti. “Spingere verso il pluralismo è un mio pensiero da liberale, per dare pari opportunità. Noi abbiamo portato i nostri figli alla scuola del Carmine. Avevamo una volontà personale e una esigenza lavorativa. La denuncia è che dovevamo rimpinguare la stessa scuola, che non riusciva a garantire i servizi”, ha raccontato Landella, ritornando alla sua personale esperienza familiare con una paritaria. “I costi standard sono una battaglia di democrazia. Da parte nostra c’è una apertura totale dal punto di vista ideologico”, ha ribadito.
Per i nidi, dagli 0-3 anni Foggia presenta l’offerta migliore della Puglia. Sono 31 le strutture paritarie con 868 posti di ricettività. Le sezioni primavera sono 40 con 605 posti mentre i centri ludici sono 9 per 165 posti.
Nel segmento pubblico, ci sono 2 asili nido comunali con 90 posti, 3 sezioni primavera con 61 posti e 1 centro ludico. Misto pubblico/privato sono 16 per 448 posti, una sola la sezione primavera.
Foggia ha il primato dei buoni servizio, con un impatto e un valore sociale da non sottovalutare. “Le somme maggiori della Regione Puglia sono assorbite dalla città di Foggia, le cui strutture sono una eccezione nel panorama nazionale che mirano, come ha ricordato Lioia, alla conciliazione vita lavoro, all’incremento del lavoro femminile e alla inclusione sociale, nei termini riferiti dallo studio dell’Università Bicocca. L’ingresso precoce consente più inclusione, è al nido che nasce il successo scolastico. Chi entra prima in un processo di scolarizzazione e di asili nido ha un comportamento scolastico più controllato, meno iperattivo e più socievole. E nell’arco della vita chi è andato al nido guadagna in media il 4,3% in più. Una buona educazione nei primi anni di vita, nella pre-school, fa progredire. Con la frequenza al nido aumenta la possibilità di avere successo nella vita. Intanto il 27 novembre scorso sono già assegnati per categorie i fondi dalla regione Puglia per ciascuna città. A Foggia arriveranno 216mila euro per la primavera e 643mila euro per il nido, laddove le paritarie rappresenta il 90% del panorama del settore. Il tema delle scuole paritarie è quanto mai stringente in Italia. “A settembre 300 scuole non hanno aperto in Italia, 900 hanno chiuso negli ultimi anni. La scuola pubblica unica la sposano solo i regimi, con una scuola dei ricchi per i ricchi. Ci avviamo verso le scuole di élite”, ha rimarcato suor Anna Monia.
I buoni servizio a Foggia sono di 650 euro a famiglia all’anno per il nido e 550 per la primavera. Sono 1600 i bambini a Foggia che frequentano la scuola per l’infanzia. 140 con 294 sezioni e 5109 bambini invece i numeri di tutta la Capitanata. Per lo 0-3 anni i privati accreditati sono l’88 per cento del totale e Foggia ha una percentuale di incidenza pari al 26% di capacità di offerta laddove l’obiettivo Ue è fissato al 33%. Sul 3-6 anni invece non c’è niente, solo il costo standard di 0,40 cent sulla mensa e i 450 euro dallo Stato forniti per ogni bambino.